Commercio e turismo, nel 2013 chiuse 50mila attività
Per commercio e turismo il 2013 è ancora anno nero: nei primi 8 mesi oltre 50mila cessazioni e saldo negativo di quasi 20mila unità. Se continua così a fine 2013 avremo perso per sempre 30mila imprese e almeno 90mila posti di lavoro. Notizie positive solo sul fronte web: negli ultimi 20 mesi aumentano del 24,5% i negozi online. È quanto emerge dai dati dell'Osservatorio Confesercenti. "Complessivamente, nei primi otto mesi dell'anno si registra nel commercio al dettaglio in sede fissa un saldo negativo di 14.246 imprese, a fronte di 18.208 nuove aperture e 32.454 chiusure - fa sapere l'Osservatorio - Soffrono anche le attività di alloggio e ristorazione, che perdono per sempre 5.111 attività, con 12.623 nuove imprese e 17.734 cessazioni". "La crisi che ha investito turismo e distribuzione commerciale - sottolinea l'Osservatorio Confesercenti - rischia però di rendere precaria anche l'auto-occupazione, accorciando la vita delle imprese: a giugno 2013, ha chiuso i battenti il 32,4% delle attività commerciali avviate nel 2010, mentre nel turismo la quota di chiusure è addirittura del 41,3%". I SETTORI Ma ecco nel dettaglio la situazione in cui versano i singoli settori. Si comincia dal catering. Rallenta, infatti, anche il settore commerciale della ristorazione collettiva che comprende i servizi di banqueting e catering legati a produzione e distribuzione di pasti pronti per la clientela: da gennaio ad agosto si contano, infatti, 112 attività in meno tra ditte specializzate di catering e mense delle scuole e degli ospedali. La desertificazione sta cambiando sempre più il volto dei nostri centri urbani, svuotandoli: secondo i dati raccolti dall'Osservatorio sul Commercio di Confesercenti, nei primi otto mesi del 2013 hanno visto per sempre abbassare le saracinesche ben 2.035 attività commerciali che operano servizio di bar sul territorio nazionale: a fronte di 5.806 iscrizioni, infatti, si sono registrate ben 7.841 cessazioni. Non si profila certo un futuro migliore per il settore della ristorazione: qui, infatti, si sono spente per sempre le luci di ben 2.583 attività imprenditoriali da inizio anno: a 5.909 iscrizioni hanno corrisposto 8.492 cessazioni a fine agosto. La Campania svetta al primo posto con 289 imprese della ristorazione chiuse per sempre. Ma è Roma la capitale delle chiusure: da gennaio ad agosto nella città sono spariti per sempre 223 ristoranti, record di saldo negativo fra tutte le città italiane con 300 iscrizioni e ben 523 cessazioni rilevate: quasi due chiusure al giorno. Che sommate al saldo negativo di 194 imprese di servizio bar ci consegnano il record di ben 417 imprese polverizzate fino ad oggi. Nel primo semestre del 2013, 4 nuove attività su 10 di commercio e turismo sono state avviate da under 35. I dati dell’Osservatorio Confesercenti confermano: i settori del commercio, dell’alloggio e della ristorazione turismo si confermano nel loro ruolo di shock absorber della disoccupazione, e di quella giovanile e femminile (le due fasce sociali più sotto occupate) in particolare.