Squinzi: "Italia al collasso, il governo faccia presto"
Una situazione drammatica, con l'industria italiana al collasso. E' il grido di allarme che Giorgio Squinzi, presidente di Confindustria lancia all'assemble annuale dell'associazione. "Abbiamo conosciuto il nord Italia come una realtà in continuo movimento e crescita, ne abbiamo vissuto le metamorfosi del tessuto imprenditoriale, dalle grandi imprese alla nascita dei nuovi protagonisti" - ha detto - Ora il motore di questo straordinario modello economico e produttivo batte in testa e manda chiari segnali di allarme che non possiamo lasciare cadere inascoltati se si vuole che il nostro Paese, tutto, abbia un futuro". "Lo stock dei prestiti erogati alle imprese è calato di 50 miliardi negli ultimi diciotto mesi. Un taglio senza precedenti nel dopoguerra. Quasi un terzo delle imprese ha liquidità insufficiente rispetto alle esigenze". Poi un attacco al sistema fiscale del nostro Paese: "Abbiamo un fisco punitivo e di intensità unica al mondo, che scoraggia gli investimenti e la crescita. Il fisco italiano sembra dire agli imprenditori che crescere non conviene". Bene il provvedimento che sblocca il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione che, secondo Squinzi, è "una vera e propria manovra finanziaria per le imprese, inattesa e che molti davano per persa. Non ce l'abbiamo ancora fatta. Non e' perfetta" e per questo "siamo impegnati per migliorarla". "Se per qualche ragione - ha poi avvertito - il nostro credito venisse usato per altri fini, chi ci governa sappia che il rapporto con gli imprenditori sara' compromesso irreparabilmente".