Accordo a Melfi: ristrutturazione e investimenti
L'aziendaconferma 1 miliardo di investimenti per i nuovi modelli che saranno prodotti dal 2014. L'accordo prevede inoltre la continuità produttiva della Grande Punto e questo, spiega il segretario regionale della Uilm Basilicata, Vincenzo Tortorelli, consentirà la rotazione dei lavoratori in cassa al 50%. L'accordo è stato firmato da Fim, Uilm, Fismic, Ugl, Associazione Capi e Quadri, Rsa e direzione dello stabilimento. La cassa integrazione, che dovrà essere autorizzata dalla regione, partirà l'11 febbraio 2013 per concludersi il 31 dicembre 2014. Ovviamente, ha spiegato Marco Roselli, segretario nazionale Fismic, è interesse dell'azienda ad accelerare i tempi e, quindi, utilizzare meno della cassa integrazione autorizzata. I 5.541 dipendenti della Fiat Sata alterneranno in maniera equa periodi di lavoro, di cassa integrazione e di formazione. Questo perché una linea sarà completamente ristrutturata per assemblare i 2 mini Suv (Gip e 500X), mentre l'altra continuerà a produrre la Grande Punto (circa 140 mila unità previste anche per il 2013). Grazie ai massicci investimenti, lo stabilimento lucano sarà dotato di elevati standard tecnologici, che coniugheranno la qualità dei prodotti, l'ecosostenibilità e postazioni lavorative più ergonomiche per gli addetti alle linee. La Fim ha sottolineato che con l'accordo «sono state definite le condizioni per dare un futuro occupazionale a tutti i lavoratori di Melfi». Pertanto, ha incalzato il sindacato dei metalmeccanici, «tutti coloro che pensano di fare polemiche politiche attraverso la campagna elettorale sulle spalle di lavoratori oggi non hanno più argomenti e alibi». Su un altro fronte invece la Fiat è in procinto di inaugurare un nuovo stabilimento, precisamente a Grugliasco definito il polo del lusso. Infatti, qui verrà prodotta la Maserati-Alfa Romeo. Nessuna polemica per la richiesta di cassa integrazione di Fiat per riconvertire lo stabilimento di Melfi, ha sottolineato il ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera. «Come è doveroso da parte del ministero del Lavoro e per quanto riguarda noi - ha spiegato Passera - abbiamo solo detto che perché possa scattare la cassa integrazione dovrà essere valutato il piano di ristrutturazione ma dovunque ci sono investimenti per aumentare o migliorare la capacità produttiva, di tenere in Italia la capacità produttiva, saremo sempre al fianco degli imprenditori che decideranno di farlo». Il presidente della Fiat, John Elkann, parlando del nonno Gianni, ha rivelato che «ha sempre pensato che il partner ideale fosse negli Stati Uniti». «Lui - ha aggiunto Elkann - ha sempre detto che nel mondo dell'automobile ci sarebbero stati pochi grandi costruttori e questa è stata un'idea molto chiara che aveva. Lui voleva che la Fiat fosse parte di uno di questi grandi gruppi e lui ha operato in Francia con la Citroen e poi in America con la Ford, con Chrysler e con Gm».