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Banca Mps ha in corso «approfondite analisi» su alcune operazioni strutturate «poste in essere in esercizi precedenti» e ad oggi presenti sul portafoglio della banca.

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Labanca, ha spiegato la nota, sta valutando i profili legali, finanziari, contabili e gestionali «di queste operazioni e intende valutarne accuratamente ogni possibile impatto, attuale e prospettico». L'obiettivo di Mps è di dare la massima trasparenza entro la data di pubblicazione del progetto di bilancio 2012. Al faro sulle operazioni strutturate, ricorda la banca, è legata la decisione di chiedere 500 milioni in più di Monti bond (3,9 miliardi) rispetto alla precedente indicazione data in occasione della presentazione del piano industriale. L'operazione finanziaria ricostruita dalla Bloomberg è stata realizzata alla fine del 2008 con controparte Deutsche Bank per contenere gli effetti negativi di un vecchio contratto derivato (equity swap) fatto sempre con Deutsche bank su un pacchetto di azioni Intesa Sanpaolo. Il derivato era nel veicolo di diritto irlandese Santorini. L'operazione del 2008 avrebbe portato Deutsche bank a prestare 1,5 miliardi al Monte dei Paschi. La banca a fine 2008 era guidata dal presidente Giuseppe Mussari e dal direttore generale Antonio Vigni, il cfo era Marco Morelli. L'originale contratto con deutsche bank era stato fatto invece nel 2002 dalla vecchia gestione del Mps (direttore generale De Bustis) e già nel bilancio 2003 aveva iniziato a dare dare problemi (svalutata per 114 milioni di euro). Il veicolo Santorini aveva in pancia il 4,99% di Intesa SanPaolo ed era controllato da Deutsche bank (51%) e da Mps (49%).

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