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Sindacati in allerta per le aperture serali e il sabato

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Male modalità di avvio della sperimentazione non sono piaciute ai sindacati, che parlano di avvio «raffazzonato» e di «primi segnali negativi di gestione operativa» e chiedono di «correggere subito gli errori». L'apertura oltre il normale orario d'ufficio fa parte del «Protocollo occupazione e produttività» che le organizzazioni sindacali (Fabi, Uilca, Fisac, Fiba, Dircredito, Finfub, Ugl Credito) hanno firmato lo scorso 19 ottobre e che ha l'obiettivo, come si legge nel documento, di «aumentare l'efficacia commerciale rendendo disponibili alla clientela i servizi della banca in orari maggiormente compatibili con le abitudini della stessa; acquisire nuova clientela differenziando le filiali delle banche del Gruppo dalla concorrenza; estendere il livello di servizio offerto alla clientela migliorando la customer satisfaction e diminuendo il tasso di abbandono». A vigilare sulla sperimentazione è un Comitato di consultazione, composto da rappresentanti delle banche e dei sindacati, che tra un mese e mezzo si riunirà per verificare se il progetto funziona. Ma i sindacati firmatari stanno già «in allerta», come fa sapere la Fabi. Dal coordinamento di Intesa Sanpaolo del sindacato guidato da Lando Maria Sileoni, infatti, avvertono: «L'attuale applicazione del piano orari, rocambolesco e raffazzonato, ci rende fortemente critici, anche se riteniamo che gli orari siano un'occasione per il futuro dei lavoratori e dello sviluppo della stessa Banca. Errori nella fase di avvio dovranno essere corretti e gli incontri previsti serviranno a verificare se esiste la volontà della banca a raccogliere le istanze dei lavoratori per il corretto proseguimento del progetto». «Per la Uilca oggi la massima priorità da affrontare è la tutela, e se possibile la crescita, dell'occupazione», conferma anche Massimo Masi, segretario generale della Uilca. Che «non respinge la sfida che il Gruppo Intesa Sanpaolo intende realizzare», ma «la nuova articolazione di orari dovrà anche realizzarsi in coerenza con il piano di chiusure e accorpamenti delle filiali».

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