La borghesia rialzi la testa e rilanci il Paese
Ginevra2 giugno 1988. Ci fu l'incontro tra il Presidente francese François Mitterand e il cancelliere tedesco Helmut Kohl che siglarono una storica amicizia che metteva fine agli odi della guerra. Mitterand sosteneva la necessità di andare verso la moneta unica e Kohl si dichiarò d'accordo, convinto che questa avrebbe condotto ad una unione politica, osteggiata però dai francesi. Il loro scopo era di indebolire economicamente la Germania, una volta privata del marco. Al contrario l'euro ha rafforzato l'economia tedesca. La moneta unica, senza banca centrale di ultima istanza, senza armonizzazione fiscale e senza politica unitaria, ha subito quei guasti che sono sotto gli occhi di tutti. Si è favorita la speculazione che ha manovrato a piacimento gli spreads a danno di paesi più deboli. L'Europa, per gli equivoci franco-tedeschi e per i successivi miopi ed egoistici interessi nazionali, basa su fondamenta fragili non in grado di sostenere una regola valutaria comune. Il futuro però è l'Europa, politica e non tecnocratica. L'Italia dovrà essere presente, insieme agli altri partners per sostenere l'unità politica senza la quale si rischia il naufragio. Prima però dovrà sistemarsi allo interno. Il paese ha tante risorse che vanno utilizzate, non sprecate come da tempo avviene. Bisogna eliminare terrore e la conseguente ghigliottina. La gente, stufa di sangue, vuole riacquistare serenità per il futuro. L'Italia non può più subire l'oppressione ottusa di una feroce burocrazia alla quale si unisce, senza esserne da meno, quella europea. La politica, senza intervenire nei processi economici, deve però creare l'ambiente favorevole per la ripresa. Come? Basta con l'immagine di una Italietta stracciona, inconcludente e corrotta. La parte sana, che è la maggioranza del nostro paese, è stata sempre rappresentata dalla borghesia che da tempo ha abdicato. É ora che rialzi la testa e prenda coscienza se vuole invertire il trend economico.