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Da oggi possibile vendere quote Alitalia

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I soci hanno la facoltà di cedere le azioni. Ma il cda deve dire prima sì

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a.Di tutti quelli che hanno sottoscritto quote insieme a Roberto Colaninno e a Intesa SanPaolo per mantenere in mani italiane il controllo dell'ex compagnia di bandiera. Sono passati quattro anni da quel momento. Molte cose sono cambiate. Il vettore italiano si è liberato della zavorra di una struttura del personale pletorica. La flotta è stata rinnovata e oggi è una delle più moderne in Europa. Eppure per chi ha investito allora non è ancora facile capire se riuscirà a portare a casa, presto, l'incasso. Da oggi infatti le quote possono essere cedute all'esterno ma il business non sarà immediato. Certo le voci e le indiscrezioni sull'interesse delle compagnie straniere, Air France-Klm in testa, si susseguono. Ma è chiaro che in questo momento i rumors sono messi in giro ad arte per smuovere il mercato, si dice in gergo. E cioè per mettere in competizione gli eventuali acquirenti e alzare il prezzo delle azioni. Dunque il grande botto annunciato di un passaggio quasi immediato del vettore tricolore a mani straniere non ci dovrebbe essere. Posto che la materia, vista la connotazione politica del dossier, in caso di accelerazione, rischia di essere un ulteriore tassello della campagna elettorale, la prima finestra utile per capire l'orientamento dei soci, sarà il comitato esecutivo di Alitalia convocato per il 22 gennaio. E anche lì si potrà fare ben poco perché dal 13 gennaio al 28 ottobre i soci italiani potranno trasferire le proprie azioni a terzi, ma a condizione che gli altri soci non abbiano esercitato il diritto di prelazione e che il trasferimento sia approvato dal cda di Alitalia. Un processo non semplice viste le diverse istanze dei proprietari delle quote, alcuni a favore dell'arrivo di transalpini, altri arroccati sulla difesa dell'italianità. Il vero via libera scatterà invece dal 28 ottobre, quando non ci sarà più bisogno dell'ok del cda, mentre resterà il diritto di prelazione. Gli azionisti della cordata italiana, che detengono complessivamente il 75% distribuito in 21 quote (dal 10,6% di Riva allo 0,9% di Marcegaglia, Manes e Loris Fontana) nel 2008 hanno sborsato 750 milioni e sono interessati a monetizzare l'investimento, ma i tempi appunto non sembrano essere così veloci. Alcuni soci avrebbero dato mandato a Rothschild di esplorare le possibili alternative, ma da fonti finanziarie si fa sapere che la banca d'affari è stata contattata come altre ma non ha ancora ricevuto alcun mandato scritto. Detto questo le nozze con Air France-Klm sono considerate dagli esperti del settore la naturale evoluzione del dossier: il gruppo franco-olandese, primo azionista con il 25%, secondo voci di stampa avrebbe pronta un'offerta carta contro carta che valorizza l'investimento del 20% rispetto a quanto versato nel 2008. Ma da Parigi hanno precisato che in questo momento non ci sono mezzi per fare acquisizioni. In pista c'è anche la compagnia degli Emirati Etihad, che ha una partnership sia con Alitalia sia con Parigi e ha confermato di valutare opportunità di investimento in altre compagnie. Nella rosa ci sarebbe anche Qatar Airways. Intanto si sblocca la querelle tra Alitalia e Aeroporti di Roma: ieri è stato riaperto a Fiumicino il Fast track per Milano, chiuso un giorno fa dal gestore AdR per «inadempimenti contrattuali» da parte di Alitalia. Decisione duramente criticata dal vettore guidato da Ragnetti che aveva sospeso i pagamenti per sollecitare AdR ad elevare la qualità dei servizi offerti.

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