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Rabbia Alitalia:usati a fini elettorali

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L'ad Ragnetti si sfoga contro le speculazioni su conti e futuro aziendale

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Dallecolonne dei giornali, nei giorni scorsi, sono arrivati fendenti sulla compagnia con insinuazioni pesanti sulla tenuta dei conti aziendali. A questo si sono aggiunte le speculazioni legate alla scadenza del lock up, il vincolo che impedisce la vendita delle azioni da parte dei soci di Cai, e che si sono trasmesse immediatamente alla campagna elettorale. Qualcuno gli aveva consigliato da tempo di "twittare" il suo disappunto. La risposta: meglio evitare. Ieri però non si è trattenuto e ha utilizzato la rete intranet aziendale per dire la sua sulla turbolenza che l'azienda sta affrontando. «Cari colleghi, purtroppo nelle ultime due settimane avete letto di tutto sulla nostra azienda sui giornali italiani. Le speculazioni più improbabili su variazioni nel nostro azionariato, insinuazioni pesantissime sullo stato dei nostri conti e sulla sostenibilità economica di Alitalia, critiche di vario genere alle scelte strategiche aziendali, corredate di improbabili e spesso dilettantesche analisi sulle cose da fare. Mi sembra evidente che si voglia utilizzare il più possibile la nostra azienda a scopi propagandistici e di parte, anche alla luce del momento pre-elettorale. Vi invito quindi ad ignorare questo rumore di fondo, che temo ci accompagnerà ancora per qualche tempo, e di continuare a concentrarvi sul vostro lavoro e sulle nostre prospettive di sviluppo, che rimangono intatte e sono ben delineate nel nostro piano strategico». Un j'accuse contro chi non si rende conto di quanto Alitalia rappresenti un asset del paese, un'impresa che dà lavoro a 14 mila, e che, attraverso il suo indotto, sostiene l'esistenza di oltre 50.000 famiglie in Italia. Un asset sul quale, «in questi quattro anni, nonostante una crisi violentissima, tanto è stato fatto e tantissimo si è investito». Ragnetti, infatti, ha difeso il lavoro svolto tanto che solo nel 2012, 13 linee aeree hanno dichiarato fallimento in Europa e assicurato che «l'andamento dei nostri risultati negli ultimi due trimestri è in linea con le nostre previsioni, ed in continuo miglioramento». Certo il sistema Italia non aiuta. Per soli sei giorni di ritardo di pagamento. Ritardo voluto per protestare contro lo scarso livelli dei servizi offerti da Adr, quest'ultimo, gestore dello scalo romano ha chiuso lo sportello veloce per la tratta Roma-Milano. La chiusura, ha attaccato Ragnetti, «è gravissima e reca ad Alitalia grave pregiudizio». Oggi un cartello di scuse nel quale si spiega agli utenti che Alitalia è stata coinvolta suo malgrado in uno scontro con la società AdR, che cura le strutture aeroportuali e fornisce servizi del tutto inadeguati, abituandoci ad uno spettacolo di degrado assolutamente insostenibile.

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