Da gennaio al via redditometro e anagrafe bancaria
Le banche trasmetteranno i tabulati con i movimenti bancari
Mai quasi 13 miliardi di incasso possono essere migliorati e gli uomini dell'Agenzia delle puntano a raggiungere almeno quota 14 il prossimo anno. Un obiettivo complicato, ma gli uomini che governano il fisco italiano hanno tra le mani nuove e più raffinate armi per mandare al tappeto chi fa il furbo. Lo strumento di caccia più importante è il nuovo redditometro. Ormai tutto è pronto per l'avvio del nuovo meccanismo che, con quasi 100 nuove voci, dovrebbe consentire una significativa emersione di materia imponibile nell'area degli «invisibili» nel lavoro autonomo. La norma che lo istituisce è stata approvata nel 2010 e il tempo trascorso è stato impiegato per una lunga sperimentazione con le associazioni. Il nuovo strumento conterrà 100 voci di spesa appartenenti a sette categorie (abitazione, mezzi di trasporto, assicurazioni e contributi, istruzione, tempo libero, investimenti immobiliari e mobiliari, altre spese significative) sulla base delle quali calcolare la veridicità del reddito dichiarato. Giurano all'Agenzia delle entrate che non potrà dare luogo ad accertamenti veri e propri, ma solo a una selezione delle posizioni sospette da verificare poi con un faccia a faccia fra contribuente e amministrazione. Finirà nei guai chi non sarà capace di dare giustificazioni di un tenore di vita sproporzionato rispetto alla propria dichiarazione dei redditi. Il Garante per la privacy ha chiesto la creazione di un «canale informatico riservato» per la trasmissione e la gestione dei dati bancari, per tutelare i diritti dei contribuenti ha dato il via libera. Chi vuol verificare come funziona il nuovo redditometro può fare il redditest. Scaricando un software dal sito dell'Agenzia delle entrate si può fare avviare un'analisi per conoscere eventuali incongruenza prima che siano gli 007 fiscali ad accorgersene. La seconda arma è l'anagrafe dei conti correnti. Dall'1 gennaio tutte le banche inizieranno a trasmettere all'Agenzia delle Entrate i tabulati con la movimentazione bancaria di tutti i clienti. E il Fisco, sulla base di questa documentazione, potrà chiedere tutti i chiarimenti del caso. La norma, introdotta a fine 2011 con il decreto salva Italia, è in vigore dall'inizio del 2012, ma ha avuto qualche ritardo per i problemi sollevati dal garante della privacy. Dal 2013, l'amministrazione saprà quanto denaro è stato movimentato, sia in entrata che in uscita, su ogni singolo conto, nè più nè meno dei rispettivi titolari. In parole povere è la fine del segreto bancario in Italia. La speranza, espressa un pò da tutti, è che di questo potentissimo strumento l'Agenzia delle entrate faccia un uso discreto e prudente, evitando di sparare a raffica minacce di accertamento com'è accaduto in passato. Nel 2013 è inoltre previsto un affinamento dello spesometro, ossia l'obbligo per gli operatori finanziari di segnalare all'Agenzia delle entrate le spese sopra i 3.600 euro, mentre si rafforza la moneta elettronica. Da gennaio divieto dell'uso dei contanti per le spese superiori ai 1.000 euro. E per il futuro si progetta di ridurre l'utilizzo fino a quota 500. In altro mare, invece, le trattative con la Svizzera per smascherare chi ha fatto sparire i redditi nelle banche elvetiche Da mesi Monti e il suo ministro dell'Economia, Vittorio Grilli, stanno trattando con il governo elvetico per potere avere una quota forfettaria dei depositi italiani in quel paese rinunciando a conoscere nomi e dettagli delle singole posizioni. Ma al momento senza alcun risultato tangibile, a differenza di Germania e Gran Bretagna che hanno trovato un'intesa con Berna.