Parte il risiko degli aeroporti F2i conquista Sagat
Firmato l'accordo per rilevare il 28% del gestore dal comune di Torino
F2iha acquisito i due scali di Torino e Firenze, rafforzando il ruolo di protagonista che lo vede in prima linea anche sulla milanese Sea. Il fondo guidato da Vito Gamberale ha firmato l'accordo per rilevare il 28% del gestore aeroportuale Sagat dal comune di Torino. Il manager ha sottolineato le «buone sinergie possibili con Sea» e con il network di scali che ormai fanno capo a F2i, confermando al tempo stesso come le trattative per rilevare il 24% di Sagat controllato da Sintonia siano state «molto serene e positive» e prossime alla finalizzazione. Gamberale ha anche precisato di volere «valorizzare le competenze manageriali locali» e ha fissato come obiettivo di medio periodo dell'aeroporto di Torino, che presenta «un potenziale di volabilità importante da esprimere», i 4 milioni di passeggeri dagli attuali 3,6 milioni. Gamberale ha anche sottolineato «il piacere di avere come compagni di cordata su Sagat» la Tecnoinvestimenti (holding delle camere di commercio) e Banca Intesa, «fortemente radicata in questo territorio». «Senza la combinazione di questi soggetti non saremmo partiti», ha aggiunto precisando che su questa operazione F2i si è mossa come sempre «con il sostegno degli investitori istituzionali» e che l'assetto manageriale non verrà rivoluzionato perchè «nelle aziende non facciamo terra bruciata del passato ma lo fertilizziamo». Per quanto riguarda invece la strategia di F2i sugli aeroporti, ha spiegato il manager, «ci muoviamo in una logica di filiera: ciascun scalo mette a servizio degli altri le proprie eccellenze»: ciò «permette la normalizzazione dei vettori low cost e migliori condizioni di negoziazione». Gamberale ha anche fatto notare che «il traffico aereo negli ultimi tempi è diminuito alla luce dei problemi dei quattro vettori nazionali», in primis di Alitalia «entrata in un tunnel da cui uscirà ma non si sa con quali soci». «Ora il problema è innanzitutto recuperare passeggeri - ha concluso - ma noi crediamo anche che i buchi verranno riempiti da altri». Grazie al 28% di Sagat rilevato dal comune di Torino e al 24,4% di Sintonia, F2i avrà la maggioranza assoluta del gestore aeroportuale torinese. Gamberale ha sottolineato più volte l'importanza di muoversi in sintonia con gli enti locali, come già fatto, oltre che negli aeroporti, anche con la ex municipalizzata Iren sul ciclo idrico. Infine una battuta anche sul rapporto con Sintonia (holding controllata dalla famiglia Benetton) con cui è stata negoziata la cessione del 24,4% di Sagat alle stesse condizioni della transazione con il comune: «ci siamo separati per una visione diversa - ha detto Gamberale - ma si resta con la stessa stima e bei ricordi dei progetti condotti insieme». Gamberale ha spiegato che «entro il mese di gennaio ci sarà la definizione dei nuovi organi. Dovrà essere convocata un'assemblea dei soci nelle prossime settimane, successivamente alla quale vi sarà la nomina degli organi societari. È prematuro parlare di nomi, ma certamente sapremo coniugare la continuità con le competenze locali». «Noi - ha detto ancora Gamberale - non faremo terra bruciata, non cerchiamo di saccheggiare il passato ma di fertilizzare il passato, valorizzando al meglio quanto c'è». L'ad di F2i ha sottolineato poi che «la strategia di concentrarci sulla filiera degli aeroporti consentirà di mettere a servizio ciò che di meglio ciascuno ha. Avere un network aeroportuale significa anche puntare alla normalizzazione dei vettori low cost». Il contratto è un preliminare di vendita che vedrà il closing il 21 gennaio. L.V.