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Riorganizzazione Mps, sì dei sindacati

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Inseriti in una nuova società 1100 dipendenti. Riassunti in caso di cessione

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Lascorsa notte è stato infatti raggiunto l'accordo tra la banca e alcuni sindacati (60% degli iscritti) sul piano di esternalizzazioni per circa 1.100 dipendenti del gruppo. Un nodo sul quale le parti si erano arroccate e bloccato di fatto il piano dell'ad Fabrizio Viola per tagliare i costi del personale considerati tropo elevato rispetto alla dimensione del gruppo. Ora gli oltre mille addetti saranno spostati in una newco nella quale Mps insieme ad altre banche deterranno la quota di maggioranza. Secondo i sindacati, la banca in base all'accordo ha concesso la garanzia di riassunzione a vita anche in caso di cessione della società a terzi. L'intesa è stata firmata da Fabi, Fiba, Uilca e Ugl. Non hanno firmato invece la Fisac Cgil, sindacato con la maggiore rappresentanza nel gruppo, e le sigle autonome Dircredito e Sinfub. L'accordo era stato caldeggiato anche dalla Banca d'Italia. I lavoratori del MontePaschi che lasceranno la banca potranno conservare il contratto del credito e la banca si impegna anche sul loro contratto integrativo. Viene poi costituito un fondo esuberi in parte finanziato dai dipendenti di Mps con 30 giorni di solidarietà in triennio (in parte compensabili con ferie). Sempre secondo i sindacati, viene salvaguardato in gran parte anche il contratto integrativo aziendale. «Si conclude una trattativa estremamente complessa per gestire le ricadute di un piano di riorganizzazione della banca pesante e di grandi sacrifici» hanno dichiarato le segreterie nazionali di Fabi, Fiba-cisl, Ugl credito e Uilca. I sindacati giudicano inoltre «fondamentale il mantenimento di un istituto centrale come il contratto integrativo aziendale che, nonostante gli intenti di radicale ridimensionamento dell'azienda, presenta importanti tutele economiche, normative, previdenziali e assistenziali per tutti i lavoratori». Soddisfatti anche i vertici. Banca Mps «ha apprezzato il senso di responsabilità che ha accompagnato l'ultima fase di trattativa, pur rammaricandosi per la mancata sottoscrizione delle intese da parte di alcune organizzazioni sindacali, in un momento in cui sarebbe stato auspicabile, considerando il difficile contesto, poter arrivare ad una soluzione condivisa». Intanto ieri in serata si è dimesso dalla carica il vicepresidente di Mps, Campaini. Menre il cda ha fissato al 25 e 26 gennaio l'assembrela dei soci per aumentare il capitale sociale finalizzato alla conversione dei Monti bond che hanno ottenuto il via libea dall'Ue.

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