L'Ue dice sì ai Monti bond per Mps
Labanca senese potrà emettere e far sottoscrivere al Tesoro obbligazioni per ricevere in cambio liquidità necessaria a raggiungere la patrimonializzazione di sicurezza richiesta dalle autorità europee di supervisione bancaria. La misura, ha spiegato un comunicato della Ue, è dettata da ragioni di stabilità finanziaria. Il via libera è però solo temporaneo ed è subordinato alla presentazione di un piano di ristrutturazione entro i sei mesi successivi alla decisione odierna. Dunque l'Unione Europea, che doveva pronunciarsi sulla considerazione dei Monti bond come aiuti di Stato o meno, in realtà non ha deciso e per evitare ulteriori scossoni e crisi al sistema del credito già ampiamente stressato da un anno di spread alle stelle, ha concesso un lasso di tempo ulteriore per consentire al Monte dei Paschi di trovare soluzioni alternative di finanziamento. Nel comunicato la commissione europea ha indicato che Mps riceverà un apporto di capitali freschi sotto forma di strumenti ibridi di capitale che sostituiranno strumenti ibridi esistenti per un importo di 1,9 miliardi di euro sottoscritti dall'Italia nel 2009 a titolo del regime italiano di ricapitalizzazione. Sale così al 9% il coefficiente di capitale di base di classe 1 di Mps e la banca potrà in tal modo conformarsi a una raccomandazione dell'Eba che prevede una riserva supplementare temporanea per contrastare l'esposizione al rischio sovrano. La commissione ritiene che la ricapitalizzazione di Mps mediante strumenti ibridi di capitale sia «necessaria per preservare la stabilità del sistema finanziario italiano, in linea con la comunicazione della commissione sulle norme in materia di aiuti di stato alle banche nel contesto della crisi finanziaria». I nuovi strumenti, a differenza dei «Tremonti bond» prevedono un meccanismo alternativo di pagamento delle cedole in base al quale, se gli utili distribuibili sono insufficienti, Mps deve versare le cedole a scadenza annuale sotto forma di azioni di nuova emissione. Il sostanziale via libera europeo alla ricapitalizzazione ha messo le ali al titolo in Borsa che è entrato in asta di volatilità con un rialzo teorico del 5,55%. Alla fine delle contrattazioni l'azione ha registrato un aumento di valore pari al 6% chiudendo a 0,2161 euro. Dopo mesi di spinte al ribasso il titolo quindi sembra arrivato il momento delle ricoperture sul titolo. Ieri tutto il comparto bancario è stato però premiato dagli acquisti. E in particolare le Popolari sull'ipotesi che l'accordo sull'unione bancaria europea possa dare il via a una stagione di fusioni.