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Nasce il nuovo polo italiano di Generali

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Via alla riorganizzazione: restano 3 dei 10 marchi attuali. Investiti 300 milioni

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Nasceun solo polo assicurativo con la riduzione da 10 a tre dei marchi con i quali il gruppo assicurativo opera in Italia. Resteranno in vita solo Generali, Alleanza e Genertel. Per creare e razionalizzare le nuove Generali Italiane a cui faranno capo tutte le attività assicurative e bancarie italiane del gruppo saranno investiti 300 milioni di euro. Il riassetto, approvato ieri dal cda, è programmato su più fasi e si completerà nel 2015. Gli investimenti - spiega una nota - «permetteranno al brand Generali di ottenere una chiara leadership in Italia, con un notevole rafforzamento in termini di quota di mercato, soprattutto nel danni. Il nuovo assetto si tradurrà in significativi benefici in termini di redditività». La nuova struttura si baserà su un modello multicanale e dai 10 brand attuali (Generali, Ina, Assitalia, Alleanza, Toro, Genertel, Genertel Life, Augusta, Lloyd italico e Fata) porterà all'operatività di tre sole compagnie, a cui faranno riferimento, nel 2015, altrettanti brand, aree di business e canali distributivi. Generali sarà la compagnia vita e danni che, con un'unica rete distributiva di oltre 2 mila agenzie per il business retail e middle market, opererà con il brand Generali in cui si integreranno le sei reti agenziali oggi esistenti, le fabbriche prodotto e le piattaforme operative. Il business commercial and corporate sarà gestito integrando l'attuale offerta di Generali, Ina Assitalia e Toro. Alleanza sarà la compagnia dedicata alle famiglie italiane con la sua rete di produttori diretti e un'offerta di prodotti vita e danni. Genertel, infine, sarà la compagnia vita e danni dei canali alternativi (telefono, web e bancassicurazione). Assicurazioni Generali Italia sarà pienamente operativa dal novembre 2013. Il risultato di questo progetto sarà una struttura molto più efficiente, ha sottolineato il country manager per l'Italia, Raffaele Agrusti. Per l'ad Mario Greco, artefice del piano, «queste azioni ci consentiranno di incrementare significativamente la redditività del Gruppo valorizzando le competenze interne e le reti». La riorganizzazione di Generali in Italia «non prevede piani straordinari che riguardino i livelli occupazionali e le attuali localizzazioni» spiega la compagnia. Ma secondo quanto risulta a Il Tempo a temere spostamenti sono gli addetti della Toro di Torino.

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