I benzinai confermano la serrata
Altermine dell'incontro al ministero dello Sviluppo Economico, convocato per mettere attorno a un tavolo i gestori e le compagnie petrolifere, la fumata è stata nera. Dunque impianti di distribuzione chiusi il 12 e 13 dicembre secondo le sigle sindacali Fegica Cisl, Faib Confesercenti e Figisc-Anisa Confcommercio. La serrata sarà totale sia sulla rete ordinaria sia su quella autostradale. «Le compagnie petrolifere restano assolutamente impermeabili alla richiesta di rispettare le norme. Anche il sottosegretario De Vincenti si è dovuto arrendere di fronte a questa evidenza». Insomma chiusura netta di fronte al tentativo di mediazione e rischio di restare a secco per gli automobilisti. Le modalità dello sciopero dei benzinai sono differenti secondo se i gestori sono operativi su rete ordinaria o autostradale. Per la prima, la chiusura sarà dalle 19 di oggi alle 7 di venerdì 14 dicembre, mentre per la rete autostradale lo stop sarà dalle 22 di stasera alle 22 di giovedì 13 dicembre. Mercoledì ci sarà una manifestazione della categoria con presidio, dalle 10,30, davanti a Montecitorio. Ma le proteste non si fermeranno ai due giorni di sciopero. Nella settimana che va dal 24 al 30 dicembre i gestori non accetteranno pagamenti con moneta elettronica (Carte di credito, pago bancomat, ecc). Questo per protestare contro la pratica delle banche di sostituire la commissione sui rifornimenti fino a 100 euro - abolita per legge - con altre voci di costo a carico dei gestori. In più le associazioni dei gestori hanno già proclamato il «no rid day» - protesta attraverso la quale ciascun gestore manderà «insoluto» il pagamento di una fornitura di carburanti, a titolo di parziale anticipo sull'adeguamento della propria remunerazione, in un giorno a scelta tra il 21, 22 e 23 dicembre prossimo. Le compagnie hanno risposto minacciando il mancato rifornimento degli impianti, con conseguenti possibili interruzioni del servizio La riunione di ieri non è stata del tutto inutile. Il ministero ha registrato progressi sulle modalità di definizione delle nuove tipologie contrattuali per il settore previste dal dl liberalizzazioni, nonché l'apertura di una fase di confronto per l'applicazione del decreto ministeriale, in corso di avanzata definizione, sulle commissioni bancarie. Restano invece distanti le posizioni dei sindacati dei gestori e quelle delle compagnie petrolifere per quanto riguarda le condizioni economiche d'esercizio degli impianti. Sarà difficile trovare un accordo su questa parte visto che, l'Unione Petroliferam ha spiegato che richieste delle associazioni dei gestori carburanti, a giustificazione dell'agitazione proclamata, «sono del tutto pretestuose e non corrispondenti alle reali condizioni di un mercato in forte contrazione e rispetto al quale, comunque, le singole aziende petrolifere hanno confermato, nel rispetto della normativa di settore, la loro disponibilità al confronto e a individuare soluzioni per le specifiche situazioni di sofferenza». A rimetterci nel braccio di ferro saranno gli automobilisti da oggi in fila agli impianti e che dovranno affrontare anche possibili rincari speculativi per prevenire i quali il Codacons ha chiesto l'intervento della Fiamme Gialle. Intanto la Commissione di Garanzia Scioperi ha specificato i servizi minimi da garantire, durante lo stop dei gestori. Per la rete urbana ed extraurbana, dovrà essere mantenuto in servizio un numero di stazioni di rifornimento non inferiore al 50 per cento degli esercizi aperti nei giorni festivi secondo i turni programmati. Per la rete autostradale, le stazioni di servizio in funzione dovranno rimanere aperte in misura non inferiore a una ogni cento chilometri. Inoltre, si legge in una nota, è opportuno ricordare che gli addetti alla distribuzione dei carburanti non potranno effettuare scioperi nei giorni delle festività tra il 20 dicembre e il 6 gennaio.