Nella nuova Italia servono anche eroismo e umiltà
Latendenza è in crescita. In termini assoluti in Italia si contano 2,87 milioni di disoccupati. Se li riferiamo ai giovani la percentuale dei senza lavoro è drammatica. Raggiunge il 36,5%. Senza contare gli occupati part-time e quelli precari che insieme arrivano al 6,6 milioni di unità. Una disoccupazione che si protrae in un lungo termine determina delle gravi ripercussioni sul morale dei lavoratori. Questi preoccupati per il precipitare della loro situazione finanziaria vedono giorno dopo giorno la rarefazione dei loro risparmi. Ne consegue l'incapacità di far fronte al pagamento del mutuo, delle bollette, delle utenze e quant'altro. Nei giorni scorsi abbiamo visto scene dei lavoratori dell'Ilva, che rischiano il posto. Le facce di questi uomini trasudavano di preoccupazione. Sull'Ilva, si è corso ai ripari (così si spera). Restano però nubi nere all'orizzonte. Aleggia il cupo pessimismo. La gente centellina le spese. I negozi sono vuoti anche se le vetrine sono rallegrate dalle luci dello incombente Natale. Festa più bella dell'anno, perché nasce il Bambino. La nascita di un bambino è l'avvenimento più bello. Induce alla felicità e si guarda con fiducia al futuro da affrontare anche per la nuova creatura. Il nostro popolo diventa tale, cioè unità della nazione, di fronte alle avversità. Ora siamo nel guado. Occorre un colpo di reni. Senso di responsabilità, eliminazione di egoismi che non pagano. Pensare anche a chi sta peggio. L'estero dileggia la nostra capacità di fare le guerre. Forse è vero, ma i nostri soldati hanno mostrato eroismo da tutti riconosciuto. L'eroismo nasce dal coraggio incosciente che è un sentimento tipicamente giovanile. Bisogna avere l'autostima di se stessi. Che non è orgoglio, senza senso. Lo studio è la base ma il titolo non garantisce. Bisogna affrontare e accettare ogni tipo di lavoro, anche quello più umile. In Italia o all'estero. Così si forma la propria personalità che non può esprimersi se ci si adagia alla paghetta del papà, le cui risorse stanno finendo.