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Sì Ue ai fondi per le banche iberiche Dubbi sul piano per salvare Atene

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Semaforo verde all'iniezione di 37 miliardi in 4 istituti spagnoli

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Ladecisione ha permesso allo spread tra bonos e Bund di chiudere sotto i 400 punti per la prima volta da ottobre. Ma dal Fmi è arrivato subito un invito alla cautela: Washington, se da una parte ha riconosciuto gli «importanti progressi realizzati nel riformare il settore finanziario» spagnolo, dall'altro ha avvertito che «le sfide maggiori sono quelle che devono ancora essere affrontate sulle ricapitalizzazioni». Queste prevedono che Bankia riceverà 36 miliardi di aiuti di stato, di cui 18 dall'Esm via Frob (il fondo spagnolo di ristrutturazione bancaria). L'istituto bancario nel frattempo ha annunciato il taglio di oltre 6 mila posti di lavoro e del 39% delle filiali. La NCG, invece, riceverà 10 miliardi di aiuti pubblici di cui 5,4 dal fondo salvastati, la Catalunya Banc 14 di cui 9 dall'Eurozona, e il Banco de Valencia, acquistato ieri per la cifra simbolica di 1 euro dalla catalana Caixabank, 7 miliardi di cui 4,5 Ue. L'approvazione dei piani di ristrutturazione delle quattro banche è, ha sottolineato il commissario Ue alla concorrenza Joaquin Almunia, «una pietra miliare nell'attuazione del Memorandum d'intesa tra i paesi dell'Eurozona e la Spagna». Dubbi continuano a restare sull'efficacia del nuovo accordo «salva Grecia». Secondo alcuni documenti, il debito greco correrebbe il rischio di essere al 126,6% nel 2020 e non al 124% come previsto dall'Eurogruppo. Tanto più che la Bundesbank ha ridimensionato le aspettative sui profitti generati dall'acquisto di bond greci sul mercato secondario da parte della Bce, mentre si parla ora anche della possibile sostituzione dei titoli greci detenuti dalle banche centrali dell'Eurozona con nuovi risparmi per 5,6 miliardi sino al 2016. Il ministro delle finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha preannunciato la possibilità che i governi debbano concedere altri finanziamenti ad Atene, attraverso un'ulteriore riduzione degli interessi sui prestiti. E anche il ministro dell'economia Vittorio Grilli ha premesso che deve ancora essere stimato l'impatto sui conti italiani. Il voto positivo del Bundestag, però, sembra al momento essere assicurato: Cdu e Csu, insieme ai liberali, avrebbero raggiunto un'intesa informale con i Verdi, garantendo una maggioranza pro-accordo. All'inizio della prossima settimana, intanto, partirà l'operazione del governo di Atene per il riacquisto del debito greco, la cui riuscita è un «dovere patriottico» necessario per lo sblocco della tranche di aiuti da circa 34 miliardi di euro. Meglio va in Italia dove il Bot semestrale torna sotto l'1%. Il Tesoro ha venduto tutti i 7,5 miliardi di Bot semestrali che offriva, a un rendimento medio dello 0,919%, ai minimi dall'aprile del 2010. Un'asta che sembra archiviare i tassi elevatissimi di un anno fa quando, a novembre, si era sfiorato il 7%.

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