Bce allenta i cordoni della borsa Prestiti più facili alle banche
Enel rispetto del suo statuto ha deciso di allentare le condizioni per i prestiti alle banche per sostenere ulteriormente la fornitura di credito alle famiglie e alle imprese. In concreto la mossa di Mario Draghi «ha ridotto la soglia del rating e modificato i requisiti per alcune garanzie» in modo da aumentare la portata dei titoli da poter utilizzare come collaterale per poter accedere ai prestiti sul mercato. L'entrata in vigore delle nuove disposizioni potrebbe avvenire alla fine del mese. In particolare sono stati modificati i requisiti per l'ammissione di alcuni titoli Abs (Asset-backed securities). Oltre agli Abs già ammessi, come da decisione dell'8 dicembre scorso, ora saranno accettati anche titoli con sottostante in prestiti al consumo, leasing, finanziamenti per l'acquisto di auto nonché Abs con sottostante in mutui commerciali (cmbs). Allargando i cordoni della borsa la Eurotower inietterà di fatto nel sistema liquidità e terrà in garanzia una quantità di carta commerciale che, se parcheggiata nelle banche, non consentirebbe di erogare prestiti. Di fatto dunque Draghi bypassa le rigidità tedesche in tema di politica monetaria e fornisce ossigeno alle banche stremate dalla crisi dei debiti sovrani e dall'aumento del costo del rifinanziamento a causa della salita degli spread. Non a caso subito dopo l'annuncio è stata proprio la Bundesbank tedesca a criticare le misure annunciate dalla Bce. «Posso solo dire che la Bundesbank assume una posizione critica», ha detto un portavoce dell'istituto guidato da Jens Weidmann. Non è la prima volta che la Bundesbank prende le distanze dalle decisioni dell'Eurotower. Nel marzo scorso Weidmann ha inviato una lettera al presidente Draghi - pubblicata in parte dalla Faz - nella quale segnalava i rischi crescenti della zona euro e criticava alcune misure anticrisi. Nel testo si chiedeva fra l'altro «un ritorno alle regole di sicurezza che valevano prima della crisi finanziaria sui collaterali». La Banca Centrale Europea comincia però, nonostante le ritrosie tedesche, a plasmarsi sul modello di prestatore di ultima istanza che i paesi periferici chiedono da tempo. L'evoluzione prevede nuovi passi subito. Ci sarebbe già l'accordo tra i 17 Paesi dell'Unione per affidare alla Banca centrale europea la vigilanza degli istituti di credito del Vecchio Continente. Così ha scritto ieri il quotidiano tedesco Die Welt, citando fonti diplomatiche di Bruxelles. Secondo Die Welt il presidente del consiglio europeo, Herman van Rompuy, avrebbe già ottenuto il consenso di tutti i membri dell'Unione. Dopo l'approvazione il consiglio incaricherà la commissione di presentare rapidamente una proposta di legge in proposito, subito dopo la pausa estiva. Ad aver convinto i Paesi membri della necessità di un'autorità di vigilanza comune sarebbe stato il ritardo nel riconoscimento dei problemi del settore bancario spagnolo. Il nuovo incarico per la Bce potrebbe significare la fine dell'agenzia bancaria europea Eba.