Rating a rischio Lunedì il piano di rilancio al cda
Inattesa il titolo in Borsa continua a restare su livelli minimi. Gli investitori si interrogano su come il nuovo ad, Fabrizio Viola, riuscirà a rispettare i dettami dell'autorità europea delle banche: per adesso è riuscito a recuperare circa 2,3 miliardi, ma all'appello manca sempre un miliardo e a Piazza Affari c'è chi non esclude che alla fine verrà lanciato un nuovo aumento di capitale, anche se questo è stato più volte escluso dai vertici. Del resto l'operazione comporterebbe un ulteriore diluizione della fondazione, già scesa al 36%. Se nei prossimi giorni verrà raggiunto un accordo per la cessione di Biverbanca, corteggiata da Popolare di Vicenza e Cr Asti, mps potrebbe incassare circa 200 milioni. È inoltre allo studio, almeno secondo indiscrezioni, la vendita di alcuni sportelli di Antonveneta. In più cè la cartuccia dei così detto co.Co bond, titoli che si convertono in azioni nel caso in cui il patrimonio scenda sotto una certa soglia, ventilata nei mesi scorsi dallo stesso Viola. A peggiorare il quadro però Standard&Poor's che ha posto in credit watch negativo il rating a lungo termine «bbb» e quello di breve termine «a-2» su banca Mps. Intanto il negoziato della Fondazione Monte dei Paschi di Siena con le banche finanziatrici, relativo al ribilanciamento del complessivo debito finanziario della fondazione ha raggiunto un accordo, «in coincidenza con la scadenza in data 18 giugno 2012 degli accordi di standstill». La finalizzazione «è attesa nei prossimi giorni con la definizione dei dettagli tecnici e salvo approvazione da parte dei rispettivi organi deliberanti». La fondazione «conferma che, per effetto del ribilanciamento, effettuerà un pagamento iniziale pari a 664 milioni così che l'esposizione debitoria residua si attesterà a 350 milioni. Il ribilanciamento del debito prevede il completamento del rimborso dell'esposizione debitoria residua entro il 30 giugno 2017, con la facoltà di allungarla al 30 giugno 2018».