Così la crisi economica piega il mercato immobiliare
Agenzia del Territorio: nel primo trimestre rogiti a picco (-17,8%)
.Nei primi tre mesi del 2012 la vendita di abitazioni è crollata, segnando un -19,6% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Una debacle che non si registrava, almeno a partire dal 2004, da quando cioè sono cominciate le rilevazioni trimestrali. Un calo uniforme in tutto il territorio nazionale perché a essere colpite sono anche le grandi città. Quelle nelle quali la domanda è stata sempre sostenuta. E invece dall'inizio dell'anno anche nelle metropoli gli acquisti si sono ridotte del del 20%. Il trend sembra lo stesso anche anche per i due trimestri successivi, il secondo e il terzo 2012. L'Agenzia del Territorio ieri ha fatto il punto sulle compravendite immobiliari che nel complesso, compresi cioè negozi, uffici, capannoni, case e pertinenze, vede una flessione del 17,8%. Per capire che cosa è accaduto nei primi tre mesi del 2012 nel mercato immobiliare «occorre verificare più correttamente le variabili socio-economiche del trimestre precedente» ha spiegato Gianni Guerrieri, direttore dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia del Territorio. Infatti il mercato è misurato sulla base dei rogiti ma le decisioni di acquisto precedono l'atto di qualche mese. Pesa dunque la congiuntura economica di fine 2011, dal calo del Pil all'aumento della disoccupazione, dalla riduzione della spesa delle famiglie all'aumento dei tassi di interesse o meglio degli spread applicati dalle banche visto che l'Euribor, il parametro dei mutui variabili resta molto basso. «Non è ravvisabile invece una correlazione tra i dati di riduzione del mercato immobiliare e l'aumento della tassazione degli immobili» decisa con il Salva-Italia a dicembre 2011. Ma quanto invece peserà l'Imu sull'atteso calo del secondo e terzo trimestre? Guerrieri fa presente che rispetto alla gravità della situazione economica la tassa è solo una piccola parte del problema e comunque verosimilmente non sarà l'elemento che determinerà se acquistare o no. Per la Confedilizia guidata da Sforza Fogliani invece «con l'Imu gli effetti sul mercato immobiliare sono disastrosi, soprattutto in riferimento alla totale scomparsa dell'investimento per locare, con i conseguenti effetti sociali che già cominciano a vedersi». Dopo la ripresa che si era verificata nel terzo e quarto trimestre del 2011 (rispettivamente +1,4% e +0,6% tendenziale), il primo trimestre 2012 «disattende i segnali positivi», dice ancora l'Agenzia del Territorio. Tra le città spiccano le forti flessioni di Palermo (-26,5%), di Genova (-21,8%), di Firenze (-21,1%). A Roma il mercato è diminuito del 20,6%, a Milano del 10,7%, a Torino del 18,1%, a Bologna del 18,4%. Il calo più contenuto è a Napoli: -9,8%. Difficile resta anche la situazione di chi non compra ed è in affitto: «Malgrado l'aumento clamoroso degli ultimi anni, la morosità riesce a crescere ulteriormente. Nel 2011 gli sfratti per morosità sfiorano il 90% del totale delle nuove sentenze emesse, contro l'85% dello scorso anno», fa presente l'Unione Inquilini.