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I conti dell'Imu: aumenti fino al 500%

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La stima di Confedilizia sui rincari dell'imposta rispetto al passato

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Èquanto emerge dal raffronto, operato dall'Ufficio Studi della Confedilizia, fra l'acconto dovuto ai fini Ici e ai fini Imu per gli immobili locati, prendendo ad esempio un immobile medio situato nei capoluoghi di Regione. Il confronto riguarda solo l'acconto ed è stato quindi realizzato utilizzando, per l'Ici, l'aliquota applicabile nel 2011, nei singoli Comuni, agli immobili locati con contratti liberi (4+4) e con contratti «concordati» (a canone calmierato) e, per l'Imu, l'aliquota di base prevista dalla legge, pari al 7,6 per mille. «È quindi evidente - sottolinea Confedilizia - che gli aumenti che si determinano in sede di acconto saranno ancora più rilevanti al momento del saldo qualora le amministrazioni comunali deliberino, come in alcuni casi è già avvenuto, aliquote superiori al 7,6 per mille, fino alla misura massima del 10,6 per mille». «Anche solo il confronto tra acconti - dichiara il presidente della Confedilizia, Corrado Sforza Fogliani - indica che l'imposta va assolutamente ripensata, e al più presto. Il rimedio immediato è quello di abbandonare l'Imu sperimentale introdotta nello scorso dicembre e tornare all'Imu originaria, così salvando anche la locazione dalla fine alla quale viene condannata dall'aggravio di quest'anno, incompatibile con una minima redditività degli immobili locati». Il peso dell'Imu non si farà sentire sulle famiglie italiane «solo in termini diretti, con aggravi medi di 405 euro annui, o con le ricadute sugli affitti. Vi saranno anche pesanti ripercussioni indirette», per un totale di 615 euro a famiglia. È la stima della Federconsumatori secondo cui all'imposta bisogna aggiungere l'aumento «inevitabile di prezzi e tariffe» dovuto alla «rivalutazione (sia in termini di aliquota, sia in termini catastali) dell'Imu per i locali commerciali, per le aziende e per gli uffici, nonché la reintroduzione di questa imposta sui casolari agricoli». Gli oltre 600 euro calcolati dall'associazione sono «una cifra insostenibile viste le difficili condizioni in cui versano i bilanci familiari, che hanno costretto gli italiani a ridurre i consumi. Per arginare questa drammatica situazione è indispensabile - conclude Federconsumatori - annullare il nuovo incremento dell'Iva a settembre»

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