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Fiat Industrial sempre più americana

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Il Lingotto mette nel mirino il produttore di camion Usa Navistar

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Inparticolare nel settore dei camion. L'indicazione è arivata ieri da Sergio Marchionne, ad del Lingotto, rispondendo a una domanda circa un'eventuale acquisizione del produttore Usa di camion Navistar, che si trova in difficoltà economiche. «Siamo interessati a stabilire una presenza sul mercato americano», ha dichiarato Marchionne, come riportato da la Tribune. Oltre alla casa torinese ci sarebbe anche la Volkswagen, tra gli interessati a un eventuale take-over di Navistar International. A scriverlo è stata l'edizione online del Wall Street Journal Deutschland (Wsjd). Alla base dell'interesse delle due aziende europee c'è la caduta del valore delle azioni dell'importante impresa statunitense, praticamente dimezzato. Secondo quanto rivelato in proposito dal Financial Times Deutschland, Volkswagen starebbe verificando la possibilità di ingresso nell'impresa Usa, ma le analisi sarebbero ancora in una fase preliminare. Per il Wsjd una probabile prossima acquisizione da parte di un player importante sarebbe anche confermata dall'aumento della quota azionaria della società d'investimenti statunitense Carl Icahn, passata dal 10% al 12% di Navistar. Volkswagen sta da tempo tentando una fusione tra i due marchi di autotreni in suo possesso, Man e Scania. Sul mercato statunitense il produttore tedesco deve recuperare un ritardo considerevole nel settore rispetto alla concorrenza. La crescita della Fiat Industrial in America è fortemente sostenuta dal disallineamento attuale dei tassi di cambio tra l'euro e il dollaro. La debolezza del biglietto verde consente a chi porta euro di contara su uno sconto attorno al 25% degli asset denominati in dollari. Intanto però il titolo della Fiat è andato giù in Borsa risentendo anche dalle parole di Marchionne venerdì scorso. Il manager ha detto di mettere in conto una frenata del 20% del mercato auto italiano nel 2012, a 1,4 milioni, livello inferiore alle precedenti indicazioni di 1,6 milioni. Secondo il capoazienda il recupero del mercato italiano avverrà solamente nel 2014. Nel frattempo il maggior pericolo per il mercato deriva dalla possibile rottura dell'euro che porterebbe il mercato Ue sotto i 10 milioni di pezzi.

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