L'Europa in soccorso dell'auto

Ilpiano, che verrà approvato dall'esecutivo comunitario entro l'anno, si articola su tre punti: l'erogazione di finanziamenti Ue per la ricerca, il contenimento dei costi attraverso una «regolamentazione intelligente» e il sostegno all'internazionalizzazione. Da parte sua, il vice presidente della Commissione europea e responsabile dell'Industria, Antonio Tajani, ha sottolineato di avere proposto «di aumentare i finanziamenti previsti dal programma Horizon 2020 per un nuova iniziativa nel settore delle auto verdi da un miliardo di euro a 1.5 miliardi di euro». «Lavoriamo anche per una buona politica nel settore delle materie prime, che è un punto chiave per l'auto - ha aggiunto Tajani - la Commissione Ue adotterà dopo l'estate una comunicazione per l'attuazione della decisione di Cars21». Da parte sua, il presidente dell'Associazione europea dei costruttori d'auto e Ad di Fiat, Sergio Marchionne, ha tenuto a sottolineare che l'Acea non chiede aiuti finanziari all'Unione, così come la Fiat non li chiede al governo Monti. «Non abbiamo nessuna intenzione di fare richieste al governo italiano, che in questo momento ha tantissime di cose da gestire», ha detto a margine dell'incontro. «Questo documento racchiude il consenso necessario per fare andare avanti il settore - ha detto Marchionne - Noi tutti vogliamo che rappresenti un progetto fattibile per il settore e serva da guida per il futuro». Ma già nell'immediato futuro la Commissione Ue dovrà guardare attentamente all'accordo di libero scambio firmato l'anno scorso con la Corea del Sud, ha commentato Marchionne. Il numero uno dell'Acea non ha parlato di imporre dazi alle importazioni di auto coreane nella Ue, ma fatto notare la «sproporzione» - dall'1 luglio 2011 alla fine del primo trimestre 2012 - tra il numero di vetture coreane importate nella Ue e quello di vetture europee esportare in Corea.