Resa dei conti nella testa del Leone
Èinfatti convocato per domani pomeriggio un consiglio straordinario del gruppo assicurativo che ha all'ordine del giorno la sostituzione dell'attuale ad, Giovanni Perissinotto. Un appuntamento che si preannuncia di fuoco. Nei giorni scorsi Mediobanca avrebbe già chiesto senza successo al Ceo di fare un passo indietro, si è appreso da fonti vicine alla vicenda. Ma il manager avrebbe resistito. La situazione appare in evoluzione, con l'attesa che si vada comunque alla conta dei voti in cda. Il fronte dei soci appare coeso sul ricambio e si sarebbe già garantito un consenso più che ampio in consiglio. Gli azionisti starebbero anzi già lavorando a una rosa di tre nomi da portare in cda, e in pole position per il vertice del Leone sembra esserci Mario Greco, ex ad di Eurizon. In ogni caso per Perissinotto non si tratterebbe di un allontanamento dal gruppo. I poteri del consiglio si limiterebbero alla revoca delle deleghe operative. Visto che la conferma nell'incarico è stata validata dall'assemblea dei soci. Da Trieste non è arrivato alcun commento. All'ordine del giorno del cda, comunque, è previsto esplicitamente che ci sia il tema dei vertici della compagnia e quello della sostituzione degli amministratori. E l'appuntamento promette dunque di essere l'ennesimo ribaltone a Trieste, a solo un anno dalla clamorosa uscita di Cesare Geronzi, dimissionato con un blitz. La notizia arriva comunque in un momento di calma solo apparente sul Leone. Solo un mese fa, infatti, Leonardo Del Vecchio, primo azionista privato delle Generali con il 3%, aveva fatto un pesante affondo sulla gestione chiedendo espressamente le dimissioni di Perissinotto. L'imprenditore aveva messo sotto accusa tutte le grandi operazioni degli ultimi anni delle Generali: l'investimento in Telecom e, più recentemente, nella russa Vtb, l'alleanza con Petr Kellner in Ppf, il progetto immobiliare di Milano Citylife e i titoli di stato greci. A condurre il gioco è per ora Mediobanca, primo azionista con il 13,24%, che si è limitata solo a un «no comment». Piazzetta Cuccia però non avrebbe gradito alcune prese di posizione di Perissinotto contrarie ai piani della banca milanese. Come nel caso dell'appoggio ai finanzieri veneti nel contrastare il salvataggio di Fonsai da parte di Unipol.