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Spagna in rosso L'Europa trema

Un broker osserva le variazioni del mercato azionario nella Borsa

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Era inevitabile. Il buco nella Bankia, che si è allargato nel corso del week end per arrivare a 23,5 miliardi di euro, ha innescato un nuovo attacco ai titoli di Stato di Madrid. Lo spread tra Bonos e Btp ha superato i 500 punti base. Un nuovo fronte nella crisi del debito che si è aperto nello stesso giorno nel quale l'Italia è entrata nel mirino del Financial Times, secondo il quale Bruxelles si prepara a criticare l'operato di Roma in materia di lotta all'evasione fiscale e al lavoro sommerso. E mentre a Downing Street si è svolto un vertice tra il premier David Cameron e i suoi più stretti collaboratori sul futuro dell'Eurozona, le borse europee, dopo essere partite bene, hanno tutte chiuso in ribasso, con Madrid che ha registrato il tracollo di Bankia. Per l'Eurozona quella di ieri non è stata una buona giornata. Le brutte notizie da Madrid hanno offuscato le buone notizie giunte dalla Grecia, dove i partiti pro-euro e pro-rigore starebbero guadagnando consensi, mentre lo stato ellenico ha sbloccato i fondi per ricapitalizzare le sue banche. Le notizie hanno permesso di allentare un po' la pressione sulla moneta unica. Le tensioni si sono però concentrate sui titoli di Stato spagnoli. Quelli a dieci anni sono arrivati a toccare un rendimento che ha sfiorato il 6,5%, pericolosamente vicino alla soglia del 7% che ha già costretto Grecia, Irlanda e Portogallo a chiedere aiuto all'Europa e al Fmi. Lo spread tra i titoli iberici e i bund tedeschi ha segnato un nuovo record a quota 509 punti per poi attestarsi sui 506 punti. Il premier Mariano Rajoy è stato costretto a scendere in campo sottolineando la necessità di andare avanti sulla strada del risanamento dei conti - altrimenti la Spagna rischia di non avere più accesso al mercato per finanziarsi - e chiedendo all'Ue di dare un chiaro segnale sull'irreversibilita dell'euro al fine di stabilizzare i mercati. Intanto ieri l'autorevole «Financial Times» ha pubblicato in prima pagina un articolo secondo cui, nella bozza delle raccomandazioni all'Italia che la Commissione esaminerà e approverà mercoledì insieme a quelle rivolte agli altri 26 Paesi, si esprimono critiche per «non aver fatto abbastanza» per combattere i fenomeni del lavoro sommerso e dell'evasione fiscale. Riconoscendo comunque che, da quando si è insediato, il governo tecnico di Mario Monti ha fatto «significativi progressi» nella ristrutturazione dell'economia italiana. Una lettura del documento della Commissione - non ancora definitivo - che appare comunque confermare sostanzialmente le luci e le ombre della situazione italiana già messe in evidenza dalle altre anticipazioni pubblicate nei giorni scorsi. Oltre alla raccomandazioni, mercoledì Bruxelles pubblicherà anche i rapporti sui 12 Paesi - tra cui l'Italia - messi sotto osservazione lo scorso febbraio a causa dei loro squilibri macroeconomici, una procedura che potrebbe condurre anche, dopo vari passaggi, all'applicazione di sanzioni. L'ottimismo sulle Borse europee è sfumato nel corso della giornata. Dopo un avvio brillante le piazze del Vecchio Continente hanno virato in territorio negativo e chiudono deboli, fatta eccezione per Madrid in ribasso pesante. Con il passare delle ore, il mercato ha visto farsi sempre più complicata, e rischiosa, la crisi della Spagna e delle sue banche. Madrid ha archiviato un -2,17% e rivisto i valori minimi da 9 anni pagando il nuovo tonfo di Bankia (-13,4%). Milano ha terminato con un -0,74% zavorrata dai finanziari con lo scivolone di Bper (-4,75%), seguita dal Banco Popolare (-3,74%), Mediolanum (-3,62%) e da Bpm (-2,54%). A seguire Francoforte (-0,26%), Parigi (-0,16%), mentre Londra ha chiuso sulla parità (+0,09%). In questo clima il Tesoro italiano affronta oggi importanti aste di Bot e Btp tra oggi e domani. Domanda basse per i Ctz e i Btpei con tassi in leggero rialzo.

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