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"L'euro resterà. Serve a Berlino"

Ennio Doris

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«L'euro non morirà mai perché il primo paese ad approfittare della forza della moneta unica è proprio la Germania». Parola di Ennio Doris, patron di Banca Mediolanum che a Il Tempo spiega quali strategie consiglia ai suoi clienti intimoriti dalla possibile rottura della divisa europea. «La parola d'ordine è diversificare e non tenere conto solo del mercato italiano ed europeo». Dunque nonostante la crisi ci terremo l'euro? Al 99% ne sono più che sicuro. Resterà, perché ha fatto la fortuna della Germania. Lo dimostrano i dati. Basta prendere le analisi sulla bilancia dei pagamenti italiana e tedesca in due periodi. Dal 1989 al 2000, senza la moneta unica, questo dato era negativo per 126 miliardi per Berlino e positivo, 53 miliardi, per Roma. Negli anni successivi, dal 2001 al 2012, i rapporti si invertono. Per l'Italia il passivo sale a 388 miliardi mentre i tedeschi evidenziano un surplus di 1.791 miliardi di euro.  Insomma l'euro che la Germania vorrebbe sotterrare in realtà è stato il combustibile per la sua crescita. Esatto. Grazie all'euro Berlino ha costruito il suo successo. Ha esportato in condizioni migliori rispetto al marco e ha distrutto la concorrenza nel mercato interno dell'Ue. Dunque resterà lì dov'è. Forse qualche paese sarà costretto a uscire. Quale strategia consigliate ai clienti intimoriti da un changeover al contrario? La parola d'ordine è diversificare in tutto il mondo. Non restare concentrati in un solo paese. Nei nostri fondi obbligazionari ci sono titoli di centinaia di emittenti e di Stati diversi. Per le azioni abbiamo fatto la stessa cosa: non solo Italia, ma anche Usa, Cina, India e Brasile. Può sembrare banale eppure con questa logica abbiamo presentato ai nostri clienti, dall'inizio dell'anno, rendimenti dei fondi compresi tra il 2 e il 6%. Cosa chiedono oggi i clienti. E cosa offrire nel momento di incertezza totale che viviamo? Non puntiamo a dare reddito ma tranquillità. E per fare questo abbiamo cambiato strategia nelle erogazioni dei flussi. Mi spiego. Abbiamo deciso di erogare la cedola sul piano legato al conto corrente tre volte l'anno, la stessa frequenza per chi ha il conto deposito e i fondi di investimento. Chi ha più prodotti prende fino a 16 cedole all'anno. Ogni mese chi ha il suo patrimonio vede i frutti sul conto. Questa politica paga anche in termini di raccolta? Nei primi tre mesi dell'anno abbiamo raccolto 935 milioni di euro.  Parlamo di Italia. La crisi è dura.Come si accelera la ripresa? Occorre essere più decisi nel taglio delle spese. E soprattutto spingere Stato, regioni e comuni a mettere sul mercato gli immobili di loro proprietà. Valgono secondo le stime 700 miliardi di euro, a cui vanno aggiunte partecipazioni di capitale per oltre 230 miliardi. Così si abbatte il debito. Parliamo della banca Mediolanum. Avete attivato un'iniziativa per i clienti terremotati in Emilia. Abbiamo stanziato un milione di euro per coprire la parte dei danni che lo Stato non risarcirà. Saranno soldi erogati a fondo perduto. E ci siamo presi 60 giorni di tempo per valutare l'entità dei rimborsi. Poi partiremo.

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