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Obama-Hollande isolano Angela

MERKEL

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Barack Obama è preoccupato. Giovedì sera la notizia, in maniera non ufficiale, era stata fatta filtrare dall'amministrazione americana: il presidente Usa pronto ad «utilizzare» il G8 di Camp David per sollecitare i governi europei a farsi carico della crisi non più con politiche di rigore ma, soprattutto, attraverso la crescita. Ieri il primo atto ufficiale. Obama ha ricevuto alla Casa Bianca il neoeletto presidente francese Francois Hollande. Tutt'altro che un gesto di cortesia nei confronti «dell'ultimo arrivato». Per dirla con le parole di Romano Prodi, «Obama ha il terrore che in Europa possa peggiorare la crisi economica. Un'eventuale crisi economica nell'ambito dell'Ue si ripercuoterebbe anche in America. E se gli Stati Uniti vanno alle prossime elezioni con i disoccupati che aumentano, il presidente rischia di perdere le elezioni. Per questo è fortemente preoccupato. Speriamo che la sua influenza con la Merkel possa dare qualche risultato». Di certo il faccia a faccia con Hollande, dopo la scelta di affidare a Mario Monti l'apertura della sessione economica del G8, è un «avvertimento» forte lanciato alla Germania e alla sua politica rigorista. A confermarlo le parole pronunciate da Obama dopo l'incontro alla Casa Bianca: «Il consolidamento delle finanze pubbliche va affiancato da misure che garantiscano la crescita dell'economia. Il presidente Hollande e io ci siamo trovati d'accordo sul fatto che questa sia una questione di straordinaria importanza, non solo per gli europei ma per l'economica mondiale». Concetti ribaditi dal presidente francese: «La crescita deve essere una priorità e voglio che si affermi una forte alleanza con gli Stati Uniti». Insomma, magari non è una novità, ma l'impressione è che in questo momento oltreoceano si punti, con discrete possibilità di successo, sulla linea anti-rigorista e quindi anti-tedesca. Anche per quanto riguarda il futuro della Grecia. Mentre a Berlino e a Bruxelles si pasticcia su piani veri o presunti che danno già Atene fuori dall'Eurozona, a Washington il messaggio di Obama è fin troppo chiaro: «La Grecia non deve uscire dall'euro. Su questo siamo d'accordo». La pressione americana è forte e, a questo punto, sia Hollande che Monti rappresentano per la Casa Bianca pedine determinanti per fiaccare le resistenze di Angela Merkel. Il banco di prova sarà il vertice dei leader Ue che, annunciato dal leader francese, si svolgerà a margine del G8. Unica postilla. Durante l'incontro a Washington Hollande ha confermato la volontà di ritirare le truppe francesi dall'Afghanistan entro la fine del 2012. «Ho detto al presidente Usa - ha spiegato - che comunque avrà sempre il nostro sostegno, ma in altre forme». Per ora, la cosa fondamentale è il sostegno sulla linea economica, di Kabul si parlerà più avanti.

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