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Aprile negativo per le vendite Fiat In Europa -11,3%

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Nei primi 4 mesi del 2012 immatricolazioni in calo del 17,9%

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Ilmese scorso nei 27 Paesi Ue+Efta il Lingotto ha venduto 75.462 unità, segnando una flessione dell'11,3% rispetto alle 85.085 di un anno fa. A marzo il gruppo torinese aveva registrato un calo del 25,8%. Nei primi 4 mesi dell'anno il Lingotto ha immatricolato invece 293.100 nuove vetture, in ribasso del 17,9% rispetto alle 356.825 dello stesso periodo del 2011. Riguardo ai singoli marchi del gruppo torinese, Fiat ad aprile in Europa ha segnato un calo del 10,9% a 54.554 unità (erano 61.201 un anno fa) e Alfa Romeo è scesa del 31,3% a 8.704 vetture (contro le 12.669 di aprile 2011). In controtendenza Lancia-Chrysler e Jeep, che ad aprile hanno venduto rispettivamente 9.342 unità, in crescita dell'8,1% rispetto alle 8.645 di un anno fa, e 2.308 unità, in progresso del 31,9% sulle 1.750 registrate ad aprile 2011. Nonostante il calo del mercato penalizzi soprattutto il segmento delle city car, dove Fiat è particolarmente forte, Panda e 500 si confermano ancora una volta le vetture più vendute del segmento A. Oltre 17mila le Panda immatricolate in aprile per una quota del 17,8 per cento del segmento. Alle sue spalle la 500, con 12.500 vendite e il 12,8 per cento di quota. Bene anche Punto e Freemont. Buoni risultati provengono da Regno Unito (dove i volumi di vendita crescono del 4,8 per cento a la quota è al 3,4 per cento, 0,1 punti percentuali in più rispetto ad aprile 2011) e dalla Spagna, dove la quota passa al 3,7 per cento dal 3,3 di un anno fa. Fiat a commento dei dati sulle immatricolazioni sottolinea che «dopo il prolungato fermo italiano dei servizi di trasporto delle autovetture a mezzo bisarche di marzo, la situazione consegne sta tornando alla normalità». Intanto prosegue la protesta degli operai dell'ex stabilimento Fiat di Termini Imerese (Palermo) che a fine 2011 il Lingotto ha abbandonato. L'assemblea dei lavoratori, riunitasi ieri mattina a piazza Duomo, ha deciso il calendario delle nuove manifestazioni. Così, dopo l'occupazione nei giorni scorsi della Serit, la società di riscossione siciliana, dell'Agenzia delle Entrate e delle banche e dopo l'assedio ieri di villa Malfitano, le tute blu hanno deciso di presidiare il Tribunale di Termini Imerese. «Attendiamo risposte dal governo regionale e dall'esecutivo nazionale - dice Vincenzo Comella, segretario provinciale della Uilm Palermo - e domani siamo pronti a presidiare la sede della Banca d'Italia a Palermo. Vogliamo garanzie sul nostro futuro occupazionale». «La nostra azione non è contro giudici e magistrati - spiega il segretario della Fiom di Palermo, Roberto Mastrosimone - Abbiamo scelto il Tribunale per rivendicare che in questo Paese la giustizia sociale e le leggi non sono uguali per tutti». I sindacati ricordano che «al ministero per lo Sviluppo è stato firmato un accordo di programma, ma a distanza di mesi rimane un pezzo di carta». «Gli accordi che vengono sottoscritti si rispettano - dice Mastrosimone - Qualcuno non ha chiaro che da quell'accordo dipende il destino di 2.200 lavoratori, che hanno famiglie e bambini. Vogliamo soluzioni immediate, sicuramente gli operai non si fermeranno più, pretendono soluzioni e il rispetto della dignità». Il segretario della Cisl Raffaele Bonanni si dice preoccupato per il futuro degli stabilimenti della Fiat in Italia «se il mercato non si riprenderà». «Nel nostro Paese - ha rimarcato - hanno fatto finta di non sapere che l'occupazione c'è in base alla buona economia, al buon andamento economico di una azienda, alla propria capacità di stare nel mercato, alla capacità di stare nel mondo dell'auto, che e molto più vasto di quello di venti anni fa». Il leader della Cisl ha aggiunto di non condividere le polemiche sulla casa automobilistica «perché si discute della Fiat come se fosse una municipalizzata dove i politici fanno quello che vogliono, a prescindere da costi e andamenti dei mercati».

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