Per Equitalia è difficile recuperare i crediti
Equitalia nell'occhio del ciclone ma esaminando il bilancio 2011 emerge che ha difficoltà a svolgere l'attività di riscossione. Il quadro normativo è cambiato e quindi per Equitalia è più difficile procedere nella riscossione. Sono aumentati i passaggi e gli atti che la società deve attuare. A questo si aggiunge che il costo sostenuto non è rimborsato dallo Stato giacchè i contributi pubblici sono stati azzerati con il passaggio dalle società di riscossione private a Equitalia. La prospettiva è quella di una contrazione dell'attività di riscossione che, sostengono in Equitalia, oltre ad essere incoerente con i presupposti strategici della riforma, comporterebbe gravi effetti nei confronti delal finanza pubblica. Nonostante questa difficoltà i volumi della riscossione hanno segnato un costante e progressivo incremento - fino a raggiungere negli esercizi 2010 e 2011 l'ammontare di oltre 8,5 miliardi di euro - che ha consentito dall'esercizio 2009 la remunerazione delle attività di riscossione erariale esclusivamente con un aggio sulle somme riscosse iscritte a ruolo, con conseguente integrale soppressione del preesistente contributo pubblico (cosiddetta indennità di presidio), che nel 2006 ammontava a 470 milioni di euro, importo posto a carico dell'intera collettività. Questo risultato è stato possibile anche grazie allo specifico presidio delle grandi morosità (ruoli superiori a 500 mila euro) che ha portato all'incasso nel solo 2011, da meno di mille debitori, di 1,6 miliardi di euro, pari a quasi il 20% del totale riscosso nell'esercizio. Parimenti va osservato che alle somme incassate nel periodo vanno aggiunte quelle oggetto di rateizzazione che hanno riguardato in gran parte somme inferiori ai 5 mila euro. C'è stata anche una razionalizzazione della spesa con tagli, un azzeramento delle consulenze e e l'integrazione delle organizzazioni aziendali e dei sistemi informativi. Intanto il mondo politico continua a condannare in maniera unanime l'escalation di atti violenti contro le sedi di Equitalia ma chiede anche lo stop alle vessazioni. La preoccupazione però per il susseguirsi di episodi ha fatto scattare il campanello d'allarme e per giovedì prossimo è fissato un incontro tra il premier Mario Monti ed i vertici di Equitalia e dell'Agenzia delle entrate. I partiti si interrogano sulle contromisure da adottare per evitare che la tensione sociale aumenti. «Bene l'annunciato decreto sulle compensazioni a favore delle imprese, ma subito dopo Equitalia cancelli immediatamente e interamente a sue spese ogni ipoteca e rimetta le imprese in condizione di lavorare» è la richiesta avanzaya dal segretario del Pdl, Angelino Alfano. E rilancia: «Equitalia non va lsciata da sola, basta violenza, ma il controllo fiscale diventi più efficace, non sia illiberale e non dia l'impressione di essere fatto con metodi rancorosi verso i contribuenti». Per l'azzurra Bernini «i partiti dovrebbero svolgere il ruolo di pompieri, impedendo attraverso azioni positive ed iniziative efficienti, la saldatura tra atti violenti e disagio sociale e spegnendo il fuoco della protesta». La parlamentare mette in guardia dall'esplosione di «fenomeni estremistici». Si fa sentire anche il segretario del Pd Pier Luigi bersani. «I funzionari di Equilia devono sentire da parte di tutti, a cominciare dal Pd, una solidarietà senza nessuna ambiguità. Per Bersani «non sono le tasse alte che stanno minacciando dei dipendenti di Equitalia. È che nella tensione per le tasse alte, accanto ad episodi individuali, si può infilare la strategia di chi ha interesse a destabilizzare». Per il leghista Roberto Maroni «Equitalia è un esperimento fallito, crea disagio e reazioni violente, che io non giustifico anzi condanno, ma che devono far pensare. Chi protesta contro Equitalia non è un terrorista, terrorista è chi ha gambizzato Adinolfi». Intanto continuano le indagini sull'attentato di due notti fa a Livorno, con le due molotov lanciate contro la sede di Equitalia. Gli investigatori si dicono «ottimisti». La ricerca dei responsabili si concentra sull'area anarchica-antagonista, soprattutto in Toscana. Pare che le immagini delle telecamere di sicurezza parlino piuttosto chiaro. E aiutano non poco anche le testimonianze degli abitanti della zona, che hanno visto delle persone con i volti scoperti. Gli esperti del ros e della digos hanno visionato di nuovo i video «preziosi» in cui sono immortalate quelle sette-otto persone che, nei frangenti dell'attentato, corrono in direzioni diverse. A indirizzare le indagini sull'ambiente anarco-antagonista sono anche alcune delle scritte in rosso trovate sabato nelle vicinanze di Equitalia: «Lotta Continua» e, sulla saracinesca, «Equitalia Boia», con falce e martello.