«Il 21% di Acea si cede per legge»
Chivorrà avere più del 30% della società dovrà lanciare un'opa totalitaria e ad ogni modo l'azienda rimarrà pubblica. È quanto scrive il sindaco di Roma Gianni Alemanno in una lettera inviata ad istituzioni e parti sociali per spiegare le motivazioni che portano il Campidoglio a vendere una parte delle quote di Acea «Sotto il profilo degli equilibri di bilancio del 2012 - spiega nella lettera Alemanno - l'introito correlato alla vendita di azioni Acea assume forte rilevanza sotto un duplice profilo: fornisce entrate in conto capitale utilizzabili ai fini del rispetto del Patto di Stabilità e, quindi, consente di espandere di pari ammontare la spesa per investimenti; fornisce disponibilità liquide che potrebbero attenuare le previste forti tensioni nei flussi di cassa previste in corso d'anno». A giudizio del sindaco «l'operazione mira quindi a conseguire l'equilibrio di bilancio, senza bloccare gli investimenti per la Città, evitando un'ulteriore aggravio della tassazione sui cittadini». Sul versante del «controllo di fatto della Società attraverso il 30%» Alemanno spiega che «chiunque superi, mediante acquisti, la soglia predetta (considerata in effetti come soglia del controllo di fatto) deve lanciare un'Opa totalitaria sul capitale della società. Pertanto dopo la riduzione della partecipazione al 30% nel capitale di Acea, chiunque intenda superare detta soglia sarà tenuto a lanciare un'Opa totalitaria». Infine per Alemanno «la proprietà pubblica dell'acqua non è messa in discussione» Secondo Alemanno, infine, la proprietà pubblica dell'acqua non è messa in discussione perché «il rilievo pubblicistico del settore è ampiamente tutelato dal fatto che l'ATO2 (Ambito Territoriale Ottimale 2 Lazio Centrale - Roma) è costituito esclusivamente dai Comuni dell'area interessata. L'organo decisionale, costituito dalla Conferenza dei Sindaci di tutti i Comuni dell'Ato, coordinata dal Presidente della Provincia di Roma, il soggetto a cui sono affidate le decisioni di indirizzo, di pianificazione, di programmazione, di controllo e di fissazione delle tariffe». Sempre ieri il Comune ha risposto alla richiesta di chiarimenti sulla vendita da parte della Consob. «La proposta di cedere il 21% della quota detenuta dal Comune di Roma in Acea «tende al mantenimento di controllo di fatto sulla società» ha spiegato il Campidoglio . Il Comune spiega che sarà comunque «l'assemblea capitolina a decidere in via definitiva».