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Fs: cari ferrovieri costate troppo

Mauro Moretti, amministratore delegato di Ferrovie dello Stato

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Una differenza pari a 8,6% di ore annue lavorabili in meno e un costo orario superiore del 49,2%. È questo il gap in termini di costo tra Fs e Ntv, il nuovo operatore dell'Alta Velocità. Ed è su queste cifre che si gioca la concorrenza tra i due operatori. «Loro ci hanno studiato per due anni, ora vedremo i nostri punti di forza e debolezza, che conosco già» rispetto a quelli dei treni Italo di Ntv, «comunque ho già le idee abbastanza chiare ma ora saranno evidenti». Mauro Moretti non intende lasciar cadere nel vuoto la sfida lanciata da Montezemolo. L'amministratore delegato delle Ferrovie sa che per essere concorrenziale con Ntv non può limitarsi ad operare solo sulle tariffe. Insomma la gara con il nuovo operatore dell'alta velocità non si può combattere solo con offerte speciali. Occorre rivedere anche la struttura passando ai «raggi x» i costi. Ed è un'operazione già avviata. Il direttore dell'Organizzazione e Risorse Umane, Domenico Braccialarghe, ha inviato nei giorni scorsi una lettera aperta a tutti i ferrovieri, che Il Tempo è in grado di pubblicare, dai toni allarmistici in cui si fa un forte richiamo al senso di responsabilità dei dipendenti per un cambio di passo. La lettera è accompagnata da una tabella dove sono messe a confronto le ore lavorate e il loro costo unitario previsto dal contratto delle Fs con quelle di Ntv e di altre categorie: metalmeccanici, edili, autoferrotranvieri, elettrici, tlc e commercio. Nella lettera si dice addirittura che in assenza di interventi, per le Fs rischia di profilarsi una situazione simile a quella già vista per Alitalia e Tirrenia che «non sono sopravvissute al mercato concorrenziale». «Cari colleghi» scrive il direttore delle Risorse Umane Braccialarghe e indica alcuni fattori che hanno penalizzato il Gruppo. A cominciare da alcuni interventi del governo quali le nuove norme sulle pensioni che hanno differito di 4 anni per le donne e 8 per gli uomini i requisiti di pensionamento per Macchinisti, Capi treno e Manovratori; e la messa in gara dei contratti di servizio regionale dal 2013 che annullano per Trenitalia la garanzia della durata per altri sei anni prevista in precedenza. Ma soprattutto è stato cancellato per le imprese ferroviarie l'obbligo di applicare ai propri dipendenti uno dei contratti nazionali di settore, «dando così legittimazione agli accordi aziendali raggiunti con il sindacato già da maggio 2011, dai nostri concorrenti Ntv, Arenaways, Nord Cargo, Rtc)». Nella lettera si sottolinea che la situazione è grave al punto che «pone a rischio la certezza di poter garantire, anche in un futuro prossimo, la continuità industriale del nostro Gruppo e di conseguenza il mantenimento del reddito, dell'occupazione». E si citano i casi Alitalia e Tirrenia che hanno perso la sfida della concorrenza. Che fare? Ai ferrovieri si dice che non c'è altra scelta che lavorare di più e abbattere i costi. Ovvero «è inimmaginabile sostenere la competizione quando si lavora di meno e si costa di più». Di qui la richiesta al sindacato di «un recupero di produttività e flessibilità incentivando meccanismi retributivi premianti». Non solo. Si dice anche che in caso contrario «verranno meno le condizioni necessarie a garantire la stabilità dei rapporti di lavoro». Insomma posti a rischio. Alla lettera è stata allegata una tabella in cui si confrontano costi e ore lavorate in base al contratto Fs e a quello di Ntv e di altre categorie. Emerge che le ore annue lavorabili per le Fs sono 1.577; ovvero l'8,6% in meno di Ntv, il 7,5% in meno dei metalmeccanici (1.704 ore), l'8,7% degli edili, il 9,2% in meno delle tlc, il 9,3% in meno degli autoferrotranvieri e il -6,5% di Rtc. Il gap emerge anche nel costo orario. Il costo medio annuo dei macchinisti dell'Alta Velocità delle Fs è di 40,90 euro contro i 27,42 euro di Ntv, quindi superiore del 49,2%. Buste paga più pesanti anche per i macchinisti di linee normali Fs (35,10 euro) rispetto a metalmeccanici (30,23 euro), edili (23,07 euro) e commercio (20,61 euro). Il divario si ha anche per i capi treno. Un capo treno Alta Velocità Fs ha un costo orario di 37,02 euro, superiore del 41,5% a quello di Ntv (26,16 euro). Un capo treno di linee ordinarie ha un costo orario di 31,26 euro, il 3,4% in più di un metalmeccanico (30,23 euro) e il 35,5% in più degli edili (23,07 euro).

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