Amministrazioni pubbliche meno indebitate
Ildato, informa il Supplemento al Bollettino economico della Banca d'Italia, si è attestato a 1.928,211 miliardi di euro, con una riduzione di 6,8 miliardi rispetto al mese precedente, quando fu toccato il massimo storico a quota 1.934,965 miliardi. Il calo riflette la diminuzione delle disponibilità del Tesoro presso la Banca d'Italia (-16 miliardi), parzialmente compensata dal fabbisogno del mese (8,8 miliardi) e dall'impatto degli scarti di emissione e delle variazioni del cambio (0,5). Il fabbisogno al netto delle dismissioni mobiliari, pari a 8,8 miliardi, è inferiore di 1,4 miliardi rispetto allo stesso periodo del 2011. Nel complesso del bimestre il fabbisogno (12,7 miliardi) è rimasto in linea con quello registrato nel corrispondente periodo del 2011. L'andamento ha beneficiato del versamento presso la Tesoreria statale della prima tranche delle risorse detenute presso il sistema bancario dagli enti in regime di Tesoreria Unica pura (previsto dal cosiddetto decreto liberalizzazioni). Migliorano invece le entrate: quelle contabilizzate nel bilancio dello Stato, pari a 26,429 miliardi, sono aumentate di 0,7 miliardi (2,7 per cento) rispetto allo stesso mese del 2011. Nel bimestre gli incassi complessivi sono risultati pari a 56,931 miliardi, con un incremento dello 0,99% rispetto ai 56,370 miliardi registrati nei primi due mesi del 2011. Gli incassi fiscali contabilizzati dalla Banca d'Italia risultano decisamente più bassi dell'aumento del 4% segnato invece dai dati diffusi nei giorni scorsi dal Dipartimento per le politiche fiscali del ministero dell'Economia. La differenza è comunque spiegata dalla diversità di contabilizzazione utilizzata dai due istituti. La Banca d'Italia utilizza un criterio di cassa relativo solo ai versamenti delle grandi imposte (tra cui anche l'Irap) che transitano quindi attraverso le proprie filiali. Il ministero dell'Economia utilizza invece un criterio della competenza e considera tutte le imposte statali. Sempre nel Supplemento al bollettino economico emerge anche che i Comuni hanno accumulato un debito record che a febbraio si attesta ai 50,222 miliardi. L'incremento è rilevante e pari a 818 milioni (+1,64 per cento) dall'inizio dell'anno. Nel passato solo una volta il debito comunale aveva superato la soglia dei 50 miliardi attestandosi, lo scorso maggio, a quota 50,192. Cala invece il debito delle regioni: scende a 39,9 miliardi dai 40,2 del mese precedente e dai 40,6 di dicembre: dall'inizio dell'anno segna una diminuzione di 623 milioni(-1,5%).