Il 62% dei ricavi è fuori dall'Europa «Il viaggio Fiat-Chrysler è all'inizio»
Inbase a questi calcoli, il nostro principale mercato oggi è di gran lunga gli Stati Uniti d'America, che rappresentano il 27% dei nostri ricavi». Nella lettera agli azionisti di Exor, la principale società controllata dal gruppo Agnelli John Elkann mette in evidenza quello che è sotto gli occhi di tutti da tempo. Il Gruppo ha sempre più il respiro di una multinazionale con il cuore del business oltre Oceano. Tant'è che Elkann insiste sul binomio vincente Fiat-Chrysler. «Siamo convinti che il viaggio di Fiat-Chrysler sia appena cominciato: continueremo a raccoglierne i frutti nei prossimi anni. Abbiamo la grande fortuna di avere Sergio Marchionne alla guida, è riuscito a fare meraviglie. Come disse Benjamin Disraeli, il segreto del successo è la coerenza dei propri obiettivi». Ai soci Elkann annuncia che l'assemblea del 29 maggio sul bilancio 2011 si farà nello stadio della Juventus: «Sarà davvero un piacere - scrive - incontrare i nostri azionisti in questa struttura, che è uno dei più recenti e moderni stadi di calcio in Europa, inaugurato proprio lo scorso anno. Grazie a questo stadio, la Juventus, che possediamo al 64%, è l'unica squadra italiana a poter iscrivere un attivo immobiliare di questo tipo nel proprio bilancio». È la terza volta che Elkann scrive agli azionisti: nella lettera, che apre il bilancio 2011, fa il punto sull'esercizio chiuso il 31 dicembre, ma rivela anche alcuni dettagli sulla strategia dalla società. Tra analisi macroeconomiche, dati aziendali e citazioni inconsuete nel mondo della finanza (quest'anno fa riferimento a Jean Monnet, uno dei padri nobili dell'Unione Europea, a Benjamin Disraeli, che fu due volte premier in Gran Bretagna tra il 1868 e il 1880 e anche al drammaturgo rumeno Eugene Ionesco), la lettera mette in evidenza diversi elementi sulle società partecipate e sugli investimenti di Exor. A Piazza Affari il titolo ha chiuso in crescita dell'1,57% a 17,45 euro. Elkann spiega che nel 2011, malgrado la congiuntura, l'insieme degli ebit dei 4 più grandi investimenti è stato pari a 4,8 miliardi, con una crescita del 215% sul 2009. Il 2012 per Exor sarà un anno «all'insegna della prudenza e della continua semplificazione», spiega Elkann perchè «i dati sui consumi, soprattutto in Europa, continuano ad essere deboli». La società si concentrerà meno sui piccoli investimenti, di più sulle grandi società, con l'eccezione di Economist e Almacantar. «Il nuovo anno - afferma Elkann - è iniziato con rinnovato ottimismo nel futuro: molte delle preoccupazioni con cui si era concluso il 2011 sono come svanite. Sono felice di questi sviluppi positivi, ma preferisco rimanere prudente, in particolare perchè i dati sui consumi, soprattutto in Europa, continuano ad essere deboli.