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Ocse: l'Italia arretra, Pil a -0,7%

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Nel quarto trimestre del 2011 la crescita reale del Pil nell'area Ocse è scesa a +0,2%, rispetto all'aumento dello 0,6% registrato nel trimestre precedente. Lo comunica l'organizzazione internazionale evidenziando un andamento differenziato fra le diverse economie. In particolare, l'Italia ha fatto segnare un calo del Pil dello 0,7, nonostante una crescita delle esportazioni che hanno dato un contributo positivo dello 0,7%, mentre «tutti le altre componenti - sottolinea l'Ocse - hanno registrato una crescita negativa». L'Ocse sottolinea come a livello globale «tutti le principali componenti della domanda finale hanno contribuito al rallentamento tranne la variazione delle scorte» rimasta invariata dopo un calo dello 0,2% nel terzo trimestre. Frenata, ma sempre in territorio positivo, per la crescita dei consumi privati, degli investimenti e delle esportazioni nette rallentato nel quarto trimestre, mentre la spesa pubblica si è contratta, abbassando dello 0,1% la crescita complessiva del Pil Ocse. A livello nazionale gli Usa fanno segnare nel quarto trimestre un'accelerazione della crescita del Pil a +0,7%, anche grazie ai consumi privati che hanno guidato anche l'andamento della ripresa in Canada con una crescita a +0,4%. In Giappone, l'economia ha rallentato (-0,2%), dopo il rimbalzo tecnico del trimestre precedente (+1,7% sugli investimenti legati al post-terremoto e post-tsunami). In Francia, la crescita delle esportazioni è stata bilanciata al ribasso dalla significativa riduzione delle scorte, mentre in Germania, il calo dei consumi privati e delle esportazioni hanno portato il Pil in calo dello 0,2%.

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