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Bene l'Anas nel 2010 Ora pesa l'incertezza

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Cosìha rilevato la Corte dei Conti secondo cui «il finanziamento pubblico si rivela peraltro tuttora necessario per le attività di investimento in nuove opere e in manutenzioni straordinarie, le quali non producono ricavi, se non in misura del tutto marginale (canoni per passi carrabili, impianti pubblicitari, attraversamenti, ecc.)». La magistratura contabile ricorda che «il 2010 è stato l'ultimo anno nel quale Anas ha ricevuto un corrispettivo di esercizio per le attività svolte nella gestione ordinaria della rete stradale» e che la «riforma, da gennaio 2012, configura Anas quale organo in house dell'amministrazione». La decadenza del consiglio di amministrazione «ha determinato l'insorgere di una fase di incertezza» e il quadro delle competenze «è stato reso ancora più complesso dall'attribuzione a un'Autorità indipendente di regolazione dei Trasporti di una pluralità di compiti regolatori specifici per il settore autostradale, che ha determinato la compresenza di due soggetti istituzionali pubblici, l'Anas e l'Agenzia, e la frammentazione delle relative attribuzioni». Esprimendo un giudizio positivo sulla gestione dell'Anas, la Corte dei Conti ha messo in evidenza come l'istituzione dell'Agenzia e la riforma del settore stradale e autostradale determinano notevoli incertezze, come testimoniano i numerosi interventi normativi adottati negli ultimi mesi e una frammentazione di competenze, considerata anche la prevista istituzione di un organismo indipendente in materia di trasporti.

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