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Confindustria, Squinzi designato presidente

Il neo eletto presidente di Confindustria Giorgio Squinzi

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Fino al 2016 sarà Giorgio Squinzi il presidente di Confindustria. La Giunta l'ha infatti designato alla guida dell'associazione, subentrando così a Emma Marcegaglia il cui mandato è in scadenza. Si conclude il testa a testa tra il manager di Mapei e Alberto Bombassei, giocato fino all'ultimo voto e che ha visto Squinzi "battere" il suo avversario con soli 11 voti di scarto, e cioè 93 a 82 (i membri della Giunta sono 187). Dopo la designazione di oggi, il 19 aprile il presidente designato presenterà la squadra di "governance" e il programma. La Giunta sceglie Squinzi L'elezione vera e propria avverrà durante l'assemblea privata in programma per il 23 maggio, mentre il debutto pubblico ci sarà il giorno successivo alla presenza di alcuni ministri del governo. I soliti bene informati rivelano che il motto di Squinzi sia tutto un programma: "Non smettere di pedalare". Pare infatti che il presidente designato di Confindustria, coltivi tre grandi passioni: oltre al calcio (è un tifoso milanista), ama andare in bicicletta al punto che ora è patron della squadra di ciclismo di Sassuolo. Non solo, ma è appassionato anche di musica classica (è Fondatore permanente della Scala). Nato a Cisano Bergamasco il 18 maggio 1943, laureato in chimica industriale, fin da ragazzo lavora nell'azienda fondata dal padre Rodolfo, specializzata in materiali ausiliari per l'edilizia. Nel 1970, proprio assieme al padre, fonda la Mapei società non quotata in Borsa che è il gruppo industriale leader della produzione mondiale di adesivi e prodotti chimici per l'edilizia. La Mapei impiega oltre 6.000 persone, ha 59 stabilimenti (di cui 9 in Italia e gli altri in 23 paesi diversi) e un fatturato globale di 1,6 miliardi. Con la morte del padre, avvenuta nel 1984, diventa amministratore unico della società. Dal 1997 al 2003 è stato presidente di Federchimica. Coniugato, con due figli, approda al timone di Confindustria in una fase molto delicata per i rapporti sindacali, proprio mentre infuriano le polemiche sulla riforma del mercato del lavoro. Interpellato dopo la sua designazione, Squinzi si è mostrato cauto sull'articolo 18: "Non sappiamo quale sarà la formulazione definitva del Governo, quindi prima di dare giudizi aspetterei un momento" ha detto.  

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