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Ben Ammar:subito le aste tv

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Nellalettera, firmata dallo stesso Ben Ammar in qualità di presidente di Prima tv e inviata al Mise-Dipartimento per le Comunicazioni, si invita «formalmente» l'amministrazione a «concludere tempestivamente la procedura di gara» su cui il governo ha frenato con un decreto del 20 gennaio scorso prendendosi 90 giorni di tempo, e cioè fino al 19 aprile, per rivederne i termini. In particolare l'esecutivo vuole ripensare all'opportunità di indire sulle frequenze tv un'asta a titolo gratuito. Fin dal momento dell'acquisizione della società, cioè dal dicembre del 2003, fa presente Prima tv nella lettera, «gli attuali soci si sono impegnati con la Commissione Europea alla realizzazione di un business plan diretto alla digitalizzazione delle frequenze televisive che è stato sensibilmente ritardato, con gravi danni economici per la società e i suoi soci, per ritardi imputabili solo ed esclusivamente allo Stato italiano». Secondo la società presieduta da Ben Ammar inoltre «una ulteriore dilazione dell'assegnazione delle frequenze rese libere in considerazione del dividendo digitale non farebbe che aumentare l'entità e la gravità dei danni patiti» da Prima tv. L'invito al ministero dello Sviluppo economico è quello di procedere «senza indugio» all'assegnazione dei punteggi finalizzati alla formazione delle graduatorie; all'adozione dei provvedimenti di aggiudicazione; al conseguente rilascio dei diritti d'uso. Tra le osservazioni contenute nella lettera dell'operatore di rete che fa capo al finanziere figura quella che il beauty contest sulle frequenze del digitale «è pienamente coerente con i principi propri del settore radiotelevisivo, con la best practice internazionale e in tale prospettiva, è stata condivisa dalle Istituzioni europee». C. Z.

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