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Eni e Legambiente studiano il futuro dell'energia

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Cheriguarda l'accesso a migliori condizioni di vita di 1,3 miliardi persone ancora tagliate fuori dalla sviluppo. E la qualità ambientale e la sostenibilità della parte più ricca del pianeta. La cercano, oggi a Venezia, l'Eni e la Legambiente con una nuova sessione del progetto “Energythink, il futuro del Pianeta, gli scenari dell'energia”. Due soggetti con finalità apparentemente in contrasto ma oggi pragmaticamente unite dalla convinzione che la ricerca sia l'elemento essenziale per lo sviluppo di un sistema energetico globale affidabile e basato su fonti pulite. La ricerca in questi campi richiede non solo investimenti finanziari, ma soprattutto stimoli intellettuali in grado di tracciare l' evoluzione delle fonti di energia. Con Energy think si cerca di portare agli studenti – i potenziali ricercatori e professionisti energetici di domani – le testimonianze di chi, nel mondo, si occupa di ricerca, indicando le strade possibili, i temi più impegnativi, le sfide da affrontare e risolvere. Quella che si tiene oggi a Venezia è la quarta tappa di un percorso iniziato al Politecnico di Torino che, nel 2009, ospitò la Conferenza Internazionale “Anche il Sole fa la sua Rivoluzione”. Nel 2010 fu Lecce a ospitare il secondo appuntamento dedicato a "Le Bioenergie. Una carica di risorse rinnovabili”. Mentre lo scorso anno a Firenze si affrontò il tema della mobilità sostenibile. Oggi nel salone degli Arazzi della Fondazione Giorgio Cini sull'isola di San Giorgio Maggiore nella laguna veneta si discute della sostenibilità energetica e dell'accesso ai servizi come chiave per aumentare gli standard di vita dei paesi in via di sviluppo. Sul tema interviene Fatih Birol, direttore Studi economici IEA (International Energy Agency). Alla sua lectio magistralis seguirà una tavola rotonda con, tra gli altri, il presidente Eni Giuseppe Recchi, Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente e Carlo Carraro, rettore dell'Università Ca' Foscari di Venezia.

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