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Lavoro, Fornero: accordo realizzabile Monti convoca le parti per martedì

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Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

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"Mai stata poco fiduciosa" dice il ministro del Lavoro Elsa Fornero, che ritiene "realizzabile" un accordo sulla riforma del lavoro entro la scadenza fissata dal governo, il prossimo 23 marzo. Mentre arrivano primi segnali di distensione dalla trincea della Cgil: "Mi pare che stiano maturando cose positive" dice Susanna Camusso, dopo un incontro dei leader sindacali con il ministro (dove si è parlato anche di articolo 18, con una "consegna del silenzio"). E di un cambio di clima parla anche il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni: "Se il governo sarà flessibile, un accordo è a portata di mano". Ammortizzatori sociali e flessibilità in uscita I due temi sono stati al centro dell'incontro tra il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, ed i leader sindacali che di buon mattino ieri si sono visti al ministero e si sono parlati per quasi cinque ore. Per gli ammortizzatori sociali si potrebbe allungare il periodo di transizione, portando più in avanti la data di avvio e l'entrata a regime del nuovo sistema, rispetto al 2013-2015 indicato nella proposta di riforma del lavoro. Si valuterebbe l'entrata a regime nel 2017, come inizialmente ipotizzato. Spiragli di intesa sul lavoro L'articolo 18 resta l'ultimo argomento con l'intenzione del Governo di limitarlo ai casi di discriminazione, alla giusta causa e al giustificato motivo soggettivo limitando quindi la possibilità di reintegro nel caso di giustificato motivo oggettivo (i cosiddetti motivi economici). Il giudice in questo caso potrebbe decidere tra il reintegro e l'equo indennizzo (al momento in Italia se viene riconosciuto che il licenziamento è senza giusta causa o giustificato motivo il giudice può solo decidere il reintegro nel posto di lavoro). Cgil: ci sono cose positive Sugli ammortizzatori le posizioni dei sindacati sembrano di maggiore ottimismo con la possibilità di un allungamento della transizione ma soprattutto con la possibilità di una sorta di «scivolo» vero la pensione per i lavoratori anziani sostenuto dai contributi aziendali. In pratica a fronte della cancellazione a regime della mobilità (un'indennità in caso di licenziamenti collettivi che può arrivare fino a 48 mesi per gli over 50 nel Sud) potrebbe arrivare un fondo di solidarietà che erogherebbe un sussidio per i lavoratori che raggiungerebbero la pensione entro i quattro anni dal licenziamento. Nella bozza del Governo di proposta di riforma salterebbe quindi il contributo dello 0,30% della retribuzione per la mobilità a carico delle aziende (che possono usare lo strumento, quindi quelle industriali con almeno 15 dipendenti o commerciali con almeno 200) che però si troverebbero a pagare un «contributo di licenziamento», ovvero, nel caso appunto di licenziamento, mezza mensilità ogni anno per gli ultimi tre anni. Il Governo lavora comunque ancora sul nodo delle risorse per rafforzare la durata degli ammortizzatori e per ridurre l'impatto sulle piccole imprese (gli artigiani adesso pagano come contributo per la disoccupazione involontaria lo 0,40 del monte retributivo e si troverebbero nel nuovo sistema a pagare l'1,3%). Le risorse aggiuntive dovrebbero invece essere molto consistenti se prendesse piede l'ipotesi di un allungamento della durata massima dell'Aspi (la nuova indennità di disoccupazione), come chiesto dai sindacati, oltre i 12-18 mesi (per gli over 55). Monti convoca le parti sociali per martedì Il Presidente del Consiglio, Mario Monti, in accordo con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Elsa Fornero, ha convocato a Palazzo Chigi le Parti Sociali per martedì 20 marzo alle ore 15, 30. "La riunione verterà sulla 'Riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita' e sarà l'occasione - ha sottolinearto Palazzo Chigi nel darne notizia- per tirare le somme di un percorso di dialogo avviato a Palazzo Chigi il 23 gennaio 2012 e che porterà ad una conclusione, auspicabilmente con un pieno accordo, entro la fine di marzo". "Il Governo - ha voluto ricordare ancora Palazzo Chigi - ha sempre considerato la riforma del mercato del lavoro una priorità della sua azione nonché uno strumento essenziale per offrire nuovo impulso alla crescita del Paese. Anche per questo considera positivamente lo spirito di collaborazione e il contributo di idee offerto sin dal primo momento dalle Parti Sociali". All'incontro prenderanno parte anche il Ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, il Ministro dell'istruzione e della ricerca scientifica Francesco Profumo, il vice Ministro dell'economia e delle finanze Vittorio Grilli e il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Antonio Catricalà.  

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