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L'Italia spende 63 miliardi per comperare energia

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Èquanto emerge, in base alle ultime stime disponibili, da uno studio dell'Unione petrolifera. La bolletta petrolifera è invece salita da 28,4 a 35,1 miliardi. In particolare, si legge nello studio Il quadro petrolifero in Italia nel 2011 di Rita Pistacchio stilato su dati in molti casi già di consuntivo, la fattura energetica passerà dai 52,955 miliardi di euro del 2010 ai 63 del 2011. Si tratta quindi di un record, dopo quello di 59,9 miliardi registrato nel 2008. Al totale si arriva sommando la voce petrolio (35,1 miliardi) a quelle combustibili solidi (2,9 miliardi), gas naturale (21 miliardi), biofuel (1,2 miliardi) e altri (2,7 miliardi). Rispetto agli anni precedenti, però, le geografia delle aree di importazione ha subito delle modifiche: la primavera araba e l'interruzione della produzione libica hanno infatti fatto crescere la provenienza dalle altre zone, in particolare dai Paesi dell'ex Unione sovietica. E così su un totale di 71,8 milioni di tonnellate di greggio importati (U-8,7%), 37,9 milioni arrivano dalla ex Urss, che ha superato il Medio Oriente (35,7 milioni). L'Africa è a 23,5 milioni, l'Europa a 2,7 e l'America a 0,2. Dai dati dell'Up si conferma poi ancora una volta il periodo di crisi della raffinazione: la lavorazione delle raffinerie è scesa del 5,9% a 85,8 milioni di tonnellate e in calo risultano consumi (-2,5%) ed esportazioni (-6,8%). Ancora in flessione sono poi i consumi dei prodotti petroliferi (-2,5%), con le benzina in picchiata del 6%. Dal 2004 a oggi il calo dei consumi di carburante è stato pari a 5 miliardi di litri.

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