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Timori per la Grecia, le Borse crollano

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Un operatore finanziario alla Borsa di Milano

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Proprio nel giorno in cui la Grecia è tornata a spaventare le Borse mondiali, la piazza di Atene paradossalmente si è mossa in totale controtendenza, caso unico in Europa ha chiuso con un consistente rialzo, pari al più 2,77 per cento. Questo mentre a sollevare allarmismi è l'incertezza che circonda gli esiti della proposta di scambio sui titoli di Stato greci. La procedura si chiuderà giovedì sera e punta ad alleggerire di oltre 100 miliardi di euro l'indebitamento del paese, tramite rinunce volontarie sui pagamenti da parte dei creditori privati. Ma un aspetto chiave di questo scambio è sulla quota di adesioni. Se dovesse superare il 90 per cento filerebbe tutto liscio. Se dovesse risultare inferiore, ed è quello che ipotizzano varie indiscrezioni di stampa - si parla di un 75-80 per cento - la questione sarà più ruvida. Perché Atene potrà sfruttare delle nuove clausole di ristrutturazione forzosa del debito, che costringono tutti i detentori di bond a subire il taglio sui pagamenti, e in un'intervista a Bloomberg il ministro delle Finanze Evangelos Venizelos ha già detto che se necessario Atene intende usarle. Ma con ogni probabilità questo sarebbe "l'incicente di credito" che farebbe innescare i risarcimenti delle assicurazioni contro le insolvenze (Cds) sottoscritte sui bond greci. Un vero default quindi, come si aspettano le agenzie di rating, seppure controllato. Inoltre a quel punto sarebbe difficile continuare a parlare di "partecipazione volontaria" del settore privato sugli sfori di sostegno alla Grecia. In questa procedura intricata c'è anche l'incognita del possibile voto di minoranza di blocco su questa clausola utilizzabile da Atene, in base a nuove normative retroattive recentemente adottate. Il tutto è cruciale soprattutto perché senza questo taglio sui pagamenti i paesi dell'area euro non dovrebbero sbloccare il nuovo piano di aiuti da 130 miliardi di euro a favore di Atene. E la Iif - organizzazione che rappresenta le maggiori banche creditrici della Grecia, che intendono aderire allo scambio - ha avvertito che una bancarotta incontrollata del paese costerebbe più di 1.000 miliardi di euro, e rischierebbe di destabilizzare Bce e Unione monetaria. Le banche affossano le Borse e lo spread risaleOggi i mercati sembrano aver preso seriamente questi fattori di incertezza, che assieme ai timori sulle prospettive dell'economia globale e le tensioni sul programma nucleare dell'Iran hanno innescato nuovi forti cali delle Borse. Milano ha chiuso in caduta del 3,39 per cento, Parigi al meno 3,58 per cento, Francoforte meno 3,40 per cento, Madrid meno 3 per cento, Londra meno 1,86 per cento. L'euro è a sua volta tornato a calare, a 1,3123 dollari in serata mentre si sono ricreate tensioni sui titoli di Stato dell'area valutaria. I rendimenti sui Btp a 10 anni sono risaliti oltre il 5 per cento, con un picco al 5,07 per cento mentre il loro differenziale o "spread" sui Bund è risalito a 3,30 punti percentuali, dai 3,10 registrati in avvio di seduta.  

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