Il bazooka Bce spara 530 miliardi
Strategie divergenti in tema di governo della moneta tra le due sponde dell'Atlantico. E in mezzo il mercato che ora dovrà trovare nuovi motivi e nuove ragioni per crescere. Questo la sintesi delle mosse attuate ieri dalle due banche centrali: la Fed americana e la Bce europea. Mentre quest'ultima ha immesso circa 530 miliardi di euro nel sistema bancario portando a oltre 1.000 miliardi di euro la quantità di moneta concessa in meno di un mese al sistema creditizio sull'orlo del credit crunch, dall'altra parte dell'oceano, Ben Bernanke, omologo del presidente della Eurotower, Mario Draghi, ha lanciato un segnale inequivocabile agli operatori indicando alle banche Usa che, il tempo dell'allentamento monetario, ovvero tanta liquidità a basso prezzo, è finito. In Europa il prestito triennale illimitato, offerto alle banche al tasso agevolato dell'1%, ha totalizzato ieri 529,5 miliardi, superando i 490 miliardi di dicembre. Con un quarto dei fondi andato alle banche italiane, capitanate dalla maxi-sottoscrizione (24 miliardi) di Intesa Sanpaolo. Una pioggia di denaro che - ha detta del presidente Mario Draghi - ha evitato un «credit crunch» o meglio la strozzatura del credito su larga scala. Negli auspici, la seconda «Long-Term Refinancing Operation» gigante dovrebbe rilanciare il credito all'economia, favorire la patrimonializzazione delle banche e dare respiro ai titoli di Stato. Gli istituti che avevano ristretto le erogazioni perché il deprezzamento del valore delle loro obbligazioni e dei titoli di stato aveva richiesto di trattenere fondi in cassa per rispettare i requisiti patrimoniali ora potranno allentare i cordoni della borsa e soddisfare, si spera, le richieste delle imprese. Molti dei fondi, poi, saranno impiegati anche per sottoscrivere bond governativi (che poi torneranno alla Bce a garanzia di ulteriore liquidità) che terranno la speculazione fuori dalla porta. L'iniezione netta delle due aste è di 520 miliardi (vanno sottratti i fondi rientrati a scadenza alla Bce). Ma con il bazooka di ieri la liquidità in eccesso nel sistema bancario europeo sfonda ogni record attestandosi a 850-900 miliardi (stima Reuters). L'Italia si è confermata in primissima linea: dai circa 116 miliardi aggiudicati a dicembre, le banche italiane hanno alzato a ben 139 miliardi - un quarto del totale - l'incasso di fondi Bce di febbraio. Se dunque in Europa le banche hanno più merce, e cioè la moneta, sui loro scaffali, dagli Usa è arrivata la notizia che gliinvestitori finanziari non vorrerebbero mai sentire. Bernanke ha, infatti, freddato le aspettative di ulteriori manovre di stimolo monetario a sostegno dell'economia e ha neutralizzato il rally dei listini innescato dalla Eurotower. Ora i mercati, in particolare quelli azionari, non potranno più contare sulla liquidità a buon mercato a fare da combustibile ai listini. Si è arrivati a un punto di svolta. Nel senso che per continuare a crescere le aspettative devono essere alimentate dall'aumento degli utili. E dunque dalla ripresa dell'economia reale.