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Malev a terra. Guerra per la rotta su Budapest

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Ilfallimento della compagnia di bandiera ungherese Málev, datato ufficialmente 3 febbraio 2012, ha scatenato la battaglia tra linee aeree per l'occupazione dei cieli magiari. La Ryanair, fiutato l'affare, ha già lanciato l'operazione «Liszt Ferenc» (questo il nuovo nome dell'aeroporto di Budapest) aggredendo il mercato dei trasporti aerei da e per l'Ungheria. La compagnia irlandese, infatti, ha dichiarato ufficialmente di voler spostare sulle piste a due passi dal Danubio quattro Boeing 737 e trasformare così l'ex-Ferihegy da destinazione a centro operativo. A mettergli i bastoni tra le ali c'è però la Wizzair, azienda a capitale ungherese ma registrata in Svizzera, che punta ad incrementare notevolmente l'offerta-voli su Budapest. Intanto, Alitalia, in co-sharing con Málev fino alla sua chiusura ha ritenuto opportuno reintrodurre immediatamente il volo diretto che collega Roma alla capitale ungherese. Un'operazione che garantisce ai nostri passeggeri la continuità del servizio e che ci permette, al contempo, di sfruttare economicamente il vuoto lasciato da Málev». Il fallimento della storica linea aerea ungherese ha lasciato in mezzo alla puszta 2600 dipendenti diretti, più alcune centinaia di lavoratori dell'indotto. A causare la bancarotta della storica compagnia di bandiera, controllata al 95% dallo Stato, un buco di 60 miliardi di fiorini, circa 205 milioni di euro. Un triste epilogo di una storia durata sessantasei anni di onorato servizio. Mas. Vit.

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