La Bundesbank avverte Draghi
L'economia internazionale è "ancora molto fragile" ma "la situazione è molto migliore rispetto allo scorso novembre". Il presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, uscendo dalla riunione del Consiglio Europeo ha rilevato che "ci sono ancora molte incertezze, non solo in Europa ma anche nel resto del mondo" e che "'economia europea sta assistendo ai primi segnali di stabilizzazione". "Le aspettative di inflazione - ha detto ancora lasciando il Consiglio Ue, in risposta alle critiche su un possibile rischio di effetto inflazione dalle immissioni di liquiditò da parte della Banca centrale - sono saldamente ancorate. E ci sono marcati progressi sia nel campo delle riforme strutturali che di quelle fiscali". LE IMMISSIONI DI LIQUIDITÀ Il presidente della Bce Mario Draghi si dice soddisfatto per l'operazione di rifinanziamento (Ltro) varata ieri dall'Istituto centrale e dove hanno partecipato "numerose banche piccole, principali finanziatrici delle Pmi". Draghi ha spiegato infatti che "sono stati raggiunti i risultati sulla partecipazione delle piccole banche" alle misure di liquidità straordinarie varate dalla Bce ieri. In particolare il presidente dell'Eurotower ha ricordato come le banche di minori dimensioni siano i principali finanziatori delle Pmi che, nell'Eurozona, contano per l'80% della forza di lavoro. BUNDESBANK: RISCHI CRESCENTI I tedeschi intanto mettono in guardia il numero uno della Bce. Jens Weidmann, numero uno della Bundesbank, gli ha scritto una lettera segnalando "i rischi crescenti nella zona euro". E certa stampa ora lo attacca. Come ha fatto oggi la Sueddeutsche Zeitung, paragonandolo al "mago" della Fed americana Alan Greenspan, che inondò il sistema di liquidità portandolo al collasso. E sostenendo che il presidente della Bce potrebbe "generare la prossima bolla finanziaria" con i suoi mille miliardi "regalati" alle banche. Della lettera del presidente della banca centrale tedesca ha scritto invece oggi la Frankfurter Allgemeine Zeitung. Weidmann ha proposto "un ritorno alle regole di sicurezza che valevano prima della crisi finanziaria" sui collaterali. E ha messo in guardia da una "perdita di reputazione sollecitando un dibattito sui rischi". "Se una parte dei crediti non venisse risarcita, la banche centrali dell'eurosistema potrebbero non essere in grado di reggere le perdite", scrive la Faz, citando la lettera. Dalla Bundesbank, sollecitata in giornata, non è trapelato nessun altro commento.