Dalla Bce 530 miliardi. Borse europee in rialzo
La Banca centrale europea ha assegnato rifinanziamenti per 529,53 miliardi di euro totali, nella sua seconda maxi operazione di durata ultra prolungata a 3 anni a favore delle banche. Nella prima operazione di questo tipo, lo scorso 21 dicembre, aveva già concesso 489 miliardi di euro di rifinanziamenti agli istituti di credito. L'ammontare dell'operazione superiore alle attese In media gli analisti stimavano che sarebbero stati concessi fondi per un ammontare simile alla prima operazione, circa 470 miliardi di euro, anche se le previsioni fluttuavano tra 400 e 600 miliardi. E' molto aumentato il numero di banche che hanno partecipato all'asta: 800 stavolta contro le 523 dell'operazione di dicembre. Con queste liquidità extra concesse a condizioni molto agevolate alle banche, al tasso di interesse prefissato dell'1 per cento, la Bce sembra esser finalmente riuscita a invertire la rotta insidiosa che precedentemente avevano imboccato i titoli di Stato di diversi paesi dell'area euro: dall'avvio di queste manovre i rendimenti dei bond hanno registrato netti calmieramenti. Questo perché molte banche possono trovare conveniente reinvestire i fondi ottenuti dalla Bce su titoli di Stato che offrono rendimenti ben più elevati, come nei casi di Italia e Spagna. L'asta di oggi potrebbe però anche essere l'ultima di questo tipo. Le Borse accelerano dopo il maxi prestitoHanno lievemente accelerato i listini europei, dopo che il dato più atteso della seduta, l'ammontare del secondo maxi prestito della Bce a favore della banche, si è rivelato superiore alle attese con 529 miliardi di euro assegnati a 800 istituti, su rifinanziamenti a tre anni. A Milano il Ftse-Mib rafforza i rialzi al più 1,27 per cento, Parigi segna un più 0,66 per cento, Francoforte più 0,95 per cento, più sottotono Londra al più 0,16 per cento. L'euro ha segnato brevemente forti oscillazioni dopo il dato, mentre successivamente si attesta poco mosso a 1,3450 dollari. Lo spread scende ancora Si moderano ulteriormente i rendimenti sui titoli di Stato dell'Italia, dopo che la seconda maxi operazione di rifinanziamento della Bce a favore delle banche, con prestiti di durata ultra prolungata a 3 anni, si è chiusa con un ammontare superiore alle attese. L'istituzione ha concesso quasi 530 miliardi di euro, più dei 489 miliardi di una operazione analoga a dicembre, e sono proprio questi rifinanziamenti che nelle settimane passate sembrano essere alla base dei calmieramenti dei titoli di Stato dei vari paesi dell'area euro che risentono della crisi sui debiti pubblici. Perché molte banche possono trovare conveniente reinvestire i fondi ottenuti dalla Bce su obbligazioni statali che offrono rendimenti ben più elevati, come nei casi dei bond di Italia e Spagna. Negli scambi di tarda mattina i rendimenti dei Btp a 10 anni calano al 5,28 per cento, a fronte del 5,36 per cento registrato in apertura, e il loro differenziale o spread rispetto ai Bund si è così moderato a 3,45 punti percentuali, o345 punti base a fronte di 357 punti base registrati in apertura.