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Aiuti alla Grecia, via libera del Bundestag

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Il Cancelliere Angela Merkel

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Via libera dal Bundestag con un'ampia maggioranza al nuovo pacchetto di aiuti ad Atene. «Non c'è garanzia di successo al 100%», aveva detto Angela Merkel nel suo intervento prima del voto, ma seguendo questa strada «le chance superano i rischi», mentre un fallimento incontrollato della Grecia avrebbe «conseguenze incalcolabili anche per i tedeschi». «E in qualità di cancelliera posso assumere dei rischi, ma non intraprendere percorsi avventurosi». Uno dei nodi è il fondo salva stati europeo sul quale proprio oggi è arrivato l'avvertimento di Standard and Poor's, che ha rivisto l'outlook in negativo. Una decisione - dice l'Agenzia - dovuta alle prospettive negative di Francia e Austria. Nel Bundestag, invece, Frau Merkel ha fatto un passo avanti, verso il Consiglio europeo di fine settimana, escludendo per ora un aumento del fondo salvatati Efsf-Esm. «Al momento non ne vedo il motivo», ha detto ancora una volta, sottolineando che Roma e Madrid hanno migliorato le loro condizioni di rifinanziamento grazie alle riforme intraprese fino ad oggi. A queste, la cancelliera ha dedicato un passaggio dell'intervento, soffermandosi sui passi avanti fatti dai diversi paesi dell'euro più colpiti dalla crisi. Dell'Italia ha citato «le misure di risparmio che porteranno al pareggio di bilancio già l'anno prossimo, le riforme strutturali che stimoleranno produttività e competitività, e le liberalizzazioni». In Europa, insomma, le cose si muovono nella direzione giusta. E la Merkel non ha rinunciato oggi al leitmotiv dei suoi interventi contro la crisi: «Se fallisce l'euro fallisce l'Europa, se vince l'euro vince l'Europa». Il discorso ha riscosso applausi in aula, in più di un momento. Ma alla fine la cancelliera non ha raggiunto la sua maggioranza: segno che nella coalizione di governo i mal di pancia aumentano, soprattutto nella sua Unione, (Csu-Cdu). Dei 630 parlamentari tedeschi 496 hanno votato a favore, 90 contro e 5 si sono astenuti. Sono venuti a mancare 7 «sì», oggi erano schedine azzurre, fondamentali per raggiungere la soglia dei 311 voti. Questo però, secondo la Bild, non indebolisce la cancelliera, rafforzata proprio dalla sua gestione della crisi. E c'è qualche purista, come il Tagesspiegel, che sottolinea: la maggioranza del governo tecnicamente c'è stata, visto l'alto numero di assenti, anche per malattia. In realtà che sul nodo di Atene la maggioranza non fosse in pieno accordo era già saltato agli occhi nel weekend con una dichiarazione del ministro dell'Interno Hans-Peter Friedrich, secondo il quale la Grecia avrebbe più possibilità di ripresa uscendo dall'euro. Parole ridimensionate oggi dal suo portavoce in conferenza stampa, «le ha dette come esponente del Csu, non come ministro». I messaggi del governo tedesco ad Atene, nel giorno in cui il presidente della Commissione Josè Manuel Barroso ha scritto al premier Lucas Papademos per incontrarlo mercoledì a Bruxelles, in vista del vertice, sono chiari: Atene «ha preso decisioni molto importanti e adesso deve metterle in pratica», ha detto la cancelliera. E adesso, con gli aiuti, dovrà rispettare gli impegni presi. Berlino continuerà a fare la sua parte: il ministero delle Finanze, ad esempio, ha messo a disposizione 160 esperti volontari per sostenere la Grecia nelle attività di riscossione delle tasse, «nell'ambito di un programma della Commissione europea e del Fmi».

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