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Tornano i Bot people. Tassi giù

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Il Tesoro piazza titoli per 12,25 miliardi. I rendimenti al livello pre-crisi

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i.E ieri hanno comprato senza esitazione l'ammontare di debito che il Tesoro ha messo in asta composto da Bot a 6 mesi e «flessibili» a 295 giorni per un totale di 12,25 miliardi di euro. Una richiesta che ha più che coperto l'importo il massimo importo previsto, con rendimenti in calo. Per la tranche a 6 mesi il rendimento è sceso all'1,202% dall'1,969% dell'asta del 27 gennaio. Sulla scadenza a 295 giorni il tasso è stato dell'1,29%. Livelli minimi da 18 mesi e sotto i livelli pre-crisi. Un risultato ottenuto grazie alla domanda arrivata dal mercato pari a 19,5 miliardi rispetto ai 12,25 miliardi. E che lascia ben sperare per una riduzione dei costi di emissione anche sulla parte media e lunga della curva dei rendimenti. Da novembre a oggi i tassi semestrali italiani sono passati dal 6,5 all'1,2 per cento. Dopo il top di novembre le aste dei titoli di stato hanno iniziato a intraprendere un cammino decrescente che si è consolidato all'inizio del 2012. I titoli di stato a breve termine, non solo quelli italiani, hanno beneficiato dell'elevata liquidità ancora presente nel circuito monetario: una liquidità che sta determinando una generale discesa dei tassi interbancari (l'Euribor è sceso ieri sotto la soglia dell'1 per cento). Non è escluso, inoltre, che il trend al ribasso acceleri ulteriormente nei prossimi giorni grazie alla nuova iniezione di liquidità che la Bce si sta preparando a effettuare nel sistema bancario dell'eurozona grazie alla nuova asta a 36 mesi prevista per mercoledì prossimo. L'asta è stata giudicata soddisfacente anche se oscurata dalla debacle della Borsa che ha scontato la fine del divieto di vendite allo scoperto da parte della Consob. Lo spread è rimasto comunque stabile. Il differenziale tra il Btp decennale e il bund tedesco ha archiviato la seduta sotto i 360 punti (359,5), dopo aver sfiorato nel corso della giornata i 370 punti base. Il rendimento del titolo del Tesoro è sceso al 5,42%. Lo spread è però influenzato anche dal costo di finanziamento tedesco. Ieri la Bundesbank ha reso noto che il Tesoro tedesco ha piazzato titoli di Stato a un anno per 2,545 miliardi di euro, offrendo un rendimento dello 0,0768%. La domanda è stata pari a 1,9 volte l'importo offerto. Da segnalare comunque che il tutto esaurito registrato dall'Economia è un risultato importante anche perché non c'è stato l'intervento paracadute della Banca Centrale Europea a cui i mercati si erano abituati. L'Eurotower ieri ha reso noto che la Bce non ha acquistato bond sovrani per la seconda settimana consecutiva. Al momento, quindi, Francoforte sembra aver messo fine al programma varato la scorsa estate per contrastare la crisi del debito sovrano. Nel momento di maggiori tensioni, lo scorso agosto, la Bce era arrivata ad acquistare obbligazioni per oltre 14 miliardi di euro, in prevalenza di Italia e Spagna. I miglioramenti delle ultime settimane registrate da Bonos e Btp paiono dunque figli di una domanda autentica anche se senza dubbio ha giocato a favore la liquidità per 489 miliardi di euro immessa dalla Bce nel sistema bancario dell'Eurozona lo scorso 21 dicembre con la prima asta a 36 mesi. Sul fronte del debito l'attenzione si sposta all'Eurogruppo e al summit Ue convocati giovedì a Bruxelles sulla Grecia.

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