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Telecom centra gli obiettivi per il 2011

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Ricavi per 29.958 milioni, in crescita dell'8,7% rispetto all'anno precedente

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Ilgruppo tira dritto sul percorso di riduzione del debito, fiducioso di conservare il rating attuale e, nonostante il taglio del monte-dividendi (-25% circa rispetto allo scorso anno), di fatto già scontato dal mercato, la Borsa festeggia con il titolo che ha chiuso in forte progressione (+6,84%). «Preso atto del recente peggioramento del contesto macroeconomico e in coerenza con l'obiettivo di mantenimento del merito di credito di Telecom - ha spiegato il presidente esecutivo del gruppo, Franco Bernabè - il cda in sede di approvazione di bilancio (29 marzo, ndr) proporrà agli azionisti la distribuzione di un dividendo pari a 900 milioni», in flessione rispetto ai quasi 1,2 miliardi distribuiti nel 2011 (5,8 centesimi per le ordinarie e 6,9 per le risparmio) e alla precedente previsione di un rialzo del 15% annuo. Questa politica «contribuisce alla conferma del percorso di riduzione dell'indebitamento delineato nel precedente piano», ha proseguito Bernabè, affermando di voler tornare a proporre un aumento progressivo della remunerazione per gli azionisti, una volta raggiunti gli obiettivi di indebitamento. Il debito di Telecom a fine 2011 è sceso a 30,414 miliardi, meglio del consensus e in diminuzione di 1,054 miliardi rispetto al 2010, nonostante l'esborso di circa 1,2 miliardi per l'acquisto delle frequenze 4G. Senza, il debito sarebbe sceso sotto la soglia dei 30 miliardi a 29,2. Le attese sul 2013 rimangono invariate a circa 25 miliardi (27,5 mld già quest'anno). Nel dettaglio, il gruppo Telecom ha registrato nel 2011 ricavi per 29.958 milioni, in crescita dell'8,7% rispetto al 2010, e un ebitda di 12.246 milioni, in aumento del 7,3%, in linea con le attese. I ricavi domestici sono stati pari a 19.033 milioni, in riduzione del 5,2%, con una flessione più marcata nel mobile (-7,5%), seppur evidenziando un progressivo e costante trend di miglioramento rispetto agli stessi periodi del 2010. In Argentina la crescita del fatturato è stata del 26%, in Brasile del 18%. Per l'esercizio in corso il gruppo prevede ricavi ed ebitda sostanzialmente stabili rispetto al 2011. L'aggiornamento del piano al 2014 conferma le priorità strategiche per Telecom, ossia il rafforzamento della generazione di cassa (l'operating free cash flow a fine 2011 è pari a 5.767 milioni) e la costante e progressiva riduzione dell'indebitamento. «Le priorità strategiche del gruppo sono rimaste uguali negli ultimi due anni, manterremo il focus sul nostro mercato core, rafforzeremo la presenza in America Latina e in Italia verrà data precedenza alla crescita del cash flow, visto il quadro macro-economico» ha spiegato Bernabè. E intanto mentre l'azienda accresce il proprio fatturato, in borsa il titolo vola: Telecom Italia ha visto le proprie quotazioni salire fino al 6,84% finale con scambi molto forti. Infatti sono passate di mano 219 milioni di azioni contro una media quotidiana dell'ultimo mese di 64 milioni di "pezzi". Un trand che ieri ha permesso a Piazza Affari di chiudere in progresso dopo i cali delle ultime due sedute. L'indice Ftse Mib ha guadagnato l'1,07% a 16.487,53 punti e lo spread ha visto scendere il proprio andamento chiudendo a quota 360 punti. A trainare il listino della Borsa di Milano anche le banche: Intesa Sanpaolo ha guadagnato il 2,9%, Mediobanca il 2,35%e , UniCredit il 2,2%. Fuori dal listino principale, sotto i riflettori anche Premafin, che ha guadagnato il 23,44% a 0,465 euro dopo il +37% di ieri. L'offerta del duo Palladio-Sator sulla holding che controlla FonSai ha scatenato le fantasie e i movimenti speculativi del mercato, che scommette su una battaglia finanziaria. FonSai ha guadagnato il 3,61% e la controllata Milano Assicurazioni l'1,19%.

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