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Ocse: Italia, troppe tutele posto fisso

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Occupazione giovanile, un ragazzo guarda gli annunci di lavoro  davanti a un'agenzia interinale

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Più concorrenza su prodotti, professioni e servizi pubblici locali, migliore accesso all'istruzione, più flessibilità sul lavoro, dove va ridotto il "dualismo" tra posto fisso e precariato, a fronte di meno presenza pubblica nelle imprese e meno tasse sul lavoro, che vano invece spostate su consumi e proprietà. In sintesi è questa la ricetta dell'Ocse sulle riforme strutturali da effettuare in Italia, contenuta nel rapporto annuale "Going for Growth". Una pubblicazione in cui l'organizzazione parigina ripropone le raccomandazioni fatte ai vari paesi nel corso dell'anno e degli anni passati. Sull'Italia ci sono cinque capitoli aperti in base a raccomandazioni fatte nel 2011, tra queste il controverso tema del mercato del lavoro dove secondo l'Ocse bisogna "ridurre il dualismo del mercato" procedendo ad "alleggerire le tutele" sul posto fisso (standard contracts). Nella scheda sulla penisola viene ricordato che finora non sono stati compiuti interventi, "ma il nuovo governo sta lavorando a una nuova e esaustiva riforma che punta a attenuare le tutele sul posto fisso. Si attende che questa riforma - aggiunge l'Ocse - venga introdotta assieme a una riforma anche sul sistema di welfare che migliori la rete di assistenza ai disoccupati". Sulla concorrenza l'Ocse ha raccomandato all'Italia, sempre nel corso del 2011, di intervenire sulle reti di imprese, sulle professioni, sul commercio e sui servizi pubblici locali. A fine 2011 è stato introdotto un decreto sulle liberalizzazioni che ora è in discussione ma le cui misure, avverte l'Ocse nello studio, potrebbero essere ostacolate dalle politiche delle varie autorità locali. A inizio anno sono state poi introdotte riforme ritenute "significative" sulle professioni. Sul sistema di istruzione l'Ocse ha raccomandato di "legare la carriera degli insegnati alle loro performance" mentre bisogna "decentralizzare i sistemi di gestione e finanziamento delle università". Sul fisco l'Ocse chiede di "ridurre il cuneo fiscale" che pesa sul lavoro e contemporaneamente di "spostare" maggiormente la tassazione su "consumi e proprietà". Vengono elencate diverse misure introdotte nella manovre operate lo scorso anno, tra cui i provvedimenti sull'Iva, le riduzioni delle tasse sul lavoro di giovani e donne, e il passaggio dall'Ici all'Imu con il relativo aumento di prelievo.  

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