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La Fondazione non convince i creditori sul debito

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Nelsecondo round di trattative gli istituti di credito, secondo diverse fonti, hanno respinto la proposta della Fondazione perché ritenuta troppo bassa. Siena puntava a destinare il 50% dei proventi rivenienti dall'annunciata cessione del 15% della banca a fondi (si parla di Equinox e Clessidra), e il 75% di quelli delle vendite di quote diverse già avvenute, ai creditori. In tutto circa 400 milioni di euro a fronte di un debito complessivo di 900 milioni, combinato con una dilazione dei pagamenti oltre la scadenza di marzo. Le consultazioni in corso «sono comunque costruttive», hanno spiegato le fonti, secondo cui «nessuno vuole rompere la trattativa ma arrivare a una soluzione il più possibile soddisfacente. Di certo però i tempi non permettono ipotesi troppo generose». Lo spostamento della data proposto dalla Fondazione, che punta a capire se l'Eba imporrà un nuovo aumento di capitale, non viene visto fino a ora come una ipotesi praticabile. Si registra inoltre una differenza di atteggiamento fra le banche straniere che puntano a rientrare dell'esposizione il più velocemente possibile e le italiane, più disposte (ma entro certi limiti) a una risoluzione flessibile. Un aiuto alla Fondazione non verrà dal partner strategico Axa, che con Mps ha una joint venture nel settore vita e che vanta una quota di circa il 2% non diluita grazie alla partecipazione all'ultimo aumento pro quota. «Il nostro mestiere è l'assicurazione, non aumentare la nostra esposizione o la nostra partecipazione nelle banche, in Italia o altrove» ha affermato l'ad Henri de Castries.

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