Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Lavoro, Fornero: nessun aut aut del governo

Esplora:
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero

  • a
  • a
  • a

Il governo ribadisce la volontà di mettere mano alla flessibilità in uscita, riformando l'articolo 18 dello Statuto dei lavoratori. Ma dato che tra le parti sociali ci sono distanze enormi, questo tema sarà affrontato "per ultimo". No aut aut del governo Nel nuovo round a Palazzo Chigi il ministro del Welfare, Elsa Fornero, ha fatto delle concessioni a sindacati e imprese sull'apprendistato e sugli ammortizzatori. Ha rassicurato che dall'esecutivo "non c'è alcun aut aut" e dato appuntamento alle parti per lunedì pomeriggio, nella sede del ministero, per discutere di politiche attive del lavoro e ammortizzatori. Fornero, però, non ha accantonato l'idea di ridisegnare l'articolo 18. Ha cambiato tuttavia la strategia: cercherà prima di condividere il percorso con le parti su tutti gli altri argomenti, poi sarà affrontato il tema dei licenziamenti. Il leader della Cgil, Susanna Camusso, ha subito chiarito che per la sua organizzazione c'è una disponibilità a discutere unicamente "tempi e modi delle procedure". Confindustria: sul tavolo anche l'art.18 Per la leader degli industriali, Emma Marcegaglia, sul tavolo ci sono infatti "tutti gli argomenti, compreso quello della flessibilità in uscita". Il numero uno della Cisl, Raffaele Bonanni, ha avvertito che "sappiamo che il Governo vuole intervenire sull'articolo 18". E ha dunque sollecitato "ragionevolezza da parte di tutti. Spero saremo all'altezza anche come sindacato per offrire soluzioni, perché se noi ci chiudiamo e diciamo che non ne vogliamo discutere allora ci pensa il Governo, come con le pensioni". Bonanni ha comunque confermato che "ne discuteremo solo alla fine" della trattativa, perché "se mettiamo avanti l'articolo 18 ci perdiamo in chiacchiere". Ok apprendistato,sanzioni per uso improprio flessibilità Il responsabile del Welfare ha indicato nell'apprendistato la "forma tipica per l'ingresso nel mercato del lavoro". Fornero ha precisato che il contratto di apprendistato "è stato usato come veicolo di flessibilità, in realtà è veicolo di formazione. Dobbiamo essere severissimi, nessuna tolleranza sull'uso improprio dell'apprendistato". Il ministro ha aggiunto che "vogliamo introdurre sanzioni e controlli per l'uso improprio delle forme di flessibilità e del lavoro autonomo in forme subordinate. Ci sono troppe partire Iva. Occorre evitare discontinuità e che migliaia di lavoratori finiscano in nero". A Palazzo Chigi, oltre Fornero il Governo era rappresentato dal ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, e dai viceministri Michael Martone (Lavoro) e Vittorio Grilli (Tesoro). Al termine dell'incontro i rappresentanti delle imprese si sono intrattenuti con il ministro Fornero per un approfondimento su alcuni punti della riforma. Camusso ha affermato che "una cosa positiva non scontata è che inizia effettivamente un negoziato", che "parte col piede giusto" soprattutto sull'apprendistato. "Abbiamo riconfermato -ha dichiarato il leader della Cgil - che per noi non c'è un tema che si chiama articolo 18". Il segretario generale della Uil, Luigi Angeletti, ha detto che "siamo entrati sul serio nella trattativa. E' un dato politicamente apprezzabile". Il numero uno dell'Ugl, Giovanni Centrella, ha rimarcato che "non siamo pronti a discutere dell'articolo 18. Per noi è fondamentale e la sua revisione secondo noi non crea alcun posto di lavoro in più". Marcegaglia si è detta convinta che la trattativa sulla dovrebbe terminare "entro la fine del mese o all'inizio del prossimo". Ha sostenuto che le imprese sono interessate a fare una "buona riforma" del mercato del lavoro e che "ci sono i presupposti". Confindustria è disposta a ragionare su "una nuova architettura" degli ammortizzatori, tra 18 mesi o due anni, ma Marcegaglia ha avvertito: "Noi non possiamo pagare di più. E' un problema che non riguarda noi, ma i signori che avete visto prima". I signori a cui la leader dell'associazione di viale dell'Astronomia faceva riferimento erano i rappresentanti di Rete Imprese Italia, secondo cui la flessibilità in uscita "per le Pmi non deve essere intaccata".  

Dai blog